13\10\2019 - Carta internacional
de solidaridad el Rojava
“Difendere il Rojava significa difendere chi
resiste ogni giorno, in medio oriente e in ogni parte del mondo, contro la
barbarie che avanza
Questa carta è un grido di rabbia, indignazione e
solidarietà con i nostri fratelli e sorelle curde, che lottano e muoiono in
nome della libertà e della democrazia…”
1. La Comune del Rojava rappresenta in Medio Oriente
il primo progetto politico anticapitalista basato sul Confederalismo
Democratico, che promuove una visione alternativa dell’organizzazione della
vita, fondata sull’autonomia non statale, sull’autodeterminazione, sulla
democrazia diretta e sulla lotta al patriarcato. L’autonomia del Rojava è
l’utopia di un mondo possibile, dove l’interculturalità, una differente e
virtuosa relazione tra generi e il rispetto della madre terra vengono costruiti
giorno dopo giorno. Il Rojava è la dimostrazione che non dobbiamo rassegnarci
alla barbarie del presente.
2. Il primo risultato della lotta per l’autonomia del
Rojava è stato il contenimento dello stato islamico e del suo fondamentalismo.
Adesso, questo accordo debilita gli sforzi delle milizie curde, attentando
contro i rilevanti risultati che i reparti delle YPG e YPJ hanno ottenuto fino
ad ora contro lo stato islamico in Siria. Le milizie curde saranno infatti
costrette a spostarsi, per proteggere il confine nord del Rojava dall’invasione
turca.
3. La guerra contro l’autonomia del Rojava, costruito
sulle macerie dello stato siriano, continua sistematicamente da anni: attacchi
e invasioni territoriali sono stati la normalità. Con il ritiro delle forze
militari statunitensi dal confine turco siriano, la pericolosità della minaccia
sale di livello, l’ostilità dello stato turco contro chi lotta per un mondo
democratico, si trasforma nella possibilità concreta di uno sterminio etnico.
Per questi motivi, noi firmatari di questa carta –
accademici, studenti, attivisti, organizzazioni sociali, collettivi, popoli
organizzati e in resistenza – manifestiamo la nostra solidarietà con la lotta
dei curdi e dei popoli della Siria del Nord, e gridiamo la nostra rabbia contro
questa ennesima aggressione capitalista e patriarcale dello stato turco, che
avviene nell’assordante e complice silenzio dell’Unione europea e degli
organismi internazionali, e dimostra come i Diritti umani vengano tutelati solo
quando obbediscono alle leggi del mercato.
Difendere il Rojava significa difendere chi resiste
ogni giorno, in medio oriente e in ogni parte del mondo, contro la barbarie che
avanza. Questa carta è un grido di rabbia, indignazione e solidarietà con i
nostri fratelli e sorelle curde, che lottano e muoiono in nome della libertà e
della democrazia.
Que viva la vida! Que muera la muerte!
Il Rojava non è solo!
_________________
Primi firmatari:
John Holloway (Messico);
Sergio Tischler (Messico);
Jerome Baschet (Francia);
Noam Chomsky (Usa);
Sylvia Marcos (Messico);
Jean Robert (Messico);
David Harvey (Usa);
Arjun Appadurai (Usa);
Etienne Balibar (Francia);
Teodor Shanin (Gran Bretagna);
Barbara Duden (Germania);
Michael Hardt (Usa);
Marina Sitrin (Argentina);
Carole Pateman (Usa);
Donna Haraway (Usa);
Raquel Gutierrez (Messico);
Boaventura de Sousa Santos (Portogallo);
Federica Giardini (Italia);
Dora Maria Hernandez Holguin (Colombia);
Francesca Gargallo (Messico);
Massimo de Angelis (Gran Bretagna);
Wu Ming (Italia);
Toni Negri (Italia);
Catalina Toro Perez (Colombia);
David Graeber (Gran Bretagna);
Raul Zibechi (Uruguay);
Gustavo Esteva (Messico);
Aldo Zanchetta (Italia);
Mimmo Lucano (Italia).
John Holloway (Messico);
Sergio Tischler (Messico);
Jerome Baschet (Francia);
Noam Chomsky (Usa);
Sylvia Marcos (Messico);
Jean Robert (Messico);
David Harvey (Usa);
Arjun Appadurai (Usa);
Etienne Balibar (Francia);
Teodor Shanin (Gran Bretagna);
Barbara Duden (Germania);
Michael Hardt (Usa);
Marina Sitrin (Argentina);
Carole Pateman (Usa);
Donna Haraway (Usa);
Raquel Gutierrez (Messico);
Boaventura de Sousa Santos (Portogallo);
Federica Giardini (Italia);
Dora Maria Hernandez Holguin (Colombia);
Francesca Gargallo (Messico);
Massimo de Angelis (Gran Bretagna);
Wu Ming (Italia);
Toni Negri (Italia);
Catalina Toro Perez (Colombia);
David Graeber (Gran Bretagna);
Raul Zibechi (Uruguay);
Gustavo Esteva (Messico);
Aldo Zanchetta (Italia);
Mimmo Lucano (Italia).
Per nuove adesioni: rojava.ekairos@gmail.com