da BRASIL DE FATO
Brasile
Migliaia in piazza per difendere
educazione e pensioni
\\\ in tutte le regioni del paese grandi manifestazioni
per denunciare il tentativo di privatizzazione dell’ educazione del governo con
la proposta di legge “Future-se”
\\\ La giornata di mobilitazioni è stata organizzata
dalla Unione Nazionale degli Studenti (UNE), che ha così segnalato la sua
contrarietà al programma del governo, che punta alla privatizzazionedel
sistema educativo e che per questo, denunciano gli studenti, va combattuto
Così come durante le precedenti proteste di massa, lo
scorso 15 e 30 maggio, continua a crescere il rifiuto dei tagli del
Ministero dell’Educazione e della proposta di riforma delle pensioni. La novità
di questa giornata di lotta è la lotta contro il progetto chiamato Future-se che
stabilisce la creazione di un fondo di $ 102.000 milioni di reales (27 milioni di dollari) per
attrarre investimenti privati per le istituzioni di insegnamento superiore del
paese.
Rettori, ex ministri dell’educazione e altri specialisti
affermano che il progetto minaccia l’autonomia finanziaria delle università e
rappresenta una minaccia per la gratuità delle scuole superiori. A Salvador de
Bahia, lo “Tsunami educativo” ha portato in piazza circa 35mila studenti,
docenti, funzionari e società civile contro lo smantellamento dell’educazione e
in difesa delle pensioni. Sempre nel Nord-Est, a João Pessoa, capitale dello
Stato di Paraíba, l’Associazione brasiliana dei giuristi per la democrazia ha
partecipato alla giornata di protesta assieme a 15mila studenti e professori.
Ad Alagoas, la mobilitazione si è tenuta nella capitale dello Stato, Maceió,
con oltre dodicimila partecipanti.
Nel Distretto Federale di Brasilia, la capitale del paese,
l’atto di protesta si è unito alla prima
manifestazione delle donnde indigene, e si è concluso davanti al Congresso
della Nazione. A Florianópolis, capitale di Santa Catarina nel sud del paese,
oltre cinquemila persone si sono riunite presso l’Università federale di
Santa Catarina. A Curitiba, Paraná, 10 mila in piazza per l’educazione, a Porto
Alegre oltre trentamila.
Dopo le grandi proteste nelle piazze di oggi, la UNE ha
annunciato lancerà una campagna per allargare il consenso popolare,
parlamentare ed accademico per presentare al Congresso della Nazione un
progetto di legge che garantisca investimenti in educazione superiore ed
universitaria nonostante il congelamento della spesa pubblica, e per annullare
i tagli ai finanziamenti delle università pubbliche e degli istituti federali.
Catia Barbosa, docente della Università Federale Fluminense
(UFF), ha partecipato alla mobilitazione di Rio de Janeiro ed ha
denunciato l’assenza di diaglogo da parte del ministro dell’Educazione durante
l’elaborazione del progetto di reforma
“Future-se”.
“Il
progetto è emerso dal nulla, questo nuovo ministro è al governo da pochi mesi e
già si è presentato con una proposta totalmente immatura, senza dialogare con
la comunità scientifica brasiliana, una proposta che distrugge la scienza e
l’insegnamento superiore in Brasile, oltre alla speranza di molti giovani di
poter terminare gli studi grazie all’educazione pubblica” ha detto a Brasil De
Fato
A São Paulo, oltre 100 mila persone hanno partecipato alla
giornata di lotta. La Polizia Militare ha organizzato dei cordoni bloccando
il corteo più volte. Larissa Carvalho Mendes, studentessa di Ingegneria Civile
della Facoltà di Tecnologia di São Paulo, ha partecipato alla manifestazione
raccontando l’importanza dell’università pubblica nella propia esperienza en
ella vita delle colleghe.
“Sono persone che davvero hanno bisogno di un lavoro per poter
continuare a studiare all’università pubblica. Sappiamo che già i costi non
sono accessibili. Nella mia università, non ci sono quasi per nulla politiche
di inclusione sociale, mense, borse di studio. Siamo qui anche per rivendicare
questi diritti. Se oggi è difficile mantenersi gli studi in una università pubblica,
pagando quote mensili sarà impossibile” conclude.
Pubblicato su Brasil
de Fato. Traduzione in italiano a cura di DINAMOpress
Foto:
Protesta sulla Avenida Paulista nella città di São Paulo. / Foto: Elineudo
Meira