- Giuseppe Allegri\Bruno Montesano - PER UNO EUROPEAN BASIC INCOME / EURODIVIDEND
un'estrapolazione dell'analisi condotta degli autori sul dibattito nazionale, europeo e globale che si è innescato in questi mesi di lotta alla pandemia da Covid-19 sul nesso tra Helicopter Money e garanzia di un reddito di base come strumenti per realizzare tutele e garanzie universalistiche di protezione delle persone e di promozione di maggiore solidarietà collettiva, contro il rischio di esclusione e marginalizzazione sociale dei segmenti più vulnerabili della società
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Reddito di base e helicopter money spesso sono usati intercambiabilmente, anche se le due misure presentano affinità e divergenze (per approfondimenti si veda Stanislas Jourdan, Helicopter money and basic income: friends or foes?). Con Luigi Corvo da diverso tempo ci si interroga sulle possibilità economico-finanziarie e socio-istituzioali di un QE for Basic Income al livello dell’Eurozona, un Qualitative Existing inteso come embrione di un reddito di esistenza continentale, un EuroDividendo per una vita degna e di qualità appunto – come da tempo sostiene tra gli altri Philippe Van Parijs. Nel passaggio a vuoto costituente del processo di integrazione continentale, tra il 1999 e il 2005, tra i movimenti globali di Seattle e il Non referendario francese contrario alla ratifica del Trattato Costituzionale UE, l’effervescenza del pensiero critico e (post-)operaista italiano e continentale rifletteva, tra gli altri con Christian Marazzi, Yann Moulier-Boutang, Papi Bronzini e Toni Negri proprio sulla necessaria dimensione sociale europea e la possibile tensione connettiva, tra helicopter money e basic income. Le due misure avrebbero potuto essere – e potrebbero ancora essere – gli assi portanti di politiche economiche espansive e di una politica sociale continentale che rilanci lo European Social Model.
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In Italia, il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, da sempre favorevole al reddito di base, ha parlato di helicopter money in un’intervista, criticando il decreto Cura Italia e proponendo un’estensione del reddito di cittadinanza che ne sopprima le condizionalità, così da realizzare un vero reddito di base, cosa che del resto chiede da tempo l’associazione Basic Income Network Italia (BIN Italia), che ha ora proposto un appello apposito per l’estensione del reddito di cittadinanza. Perché il tema è quello di dare un reddito di base direttamente alle persone, per dirla con l’economista Andrea Fumagalli intervistato da Roberto Ciccarelli su il manifesto, mentre Massimo Giannini su La Repubblica ragiona di soldi dall’elicottero e meno burocrazia per arginare il virus che uccide il lavoro, oltre che le persone. Sul Corriere della Sera, anche il duo che sosteneva l’austerità come “di sinistra”, Alberto Alesina e Francesco Giavazzi, ha appoggiato l’idea di misure universali di sostegno al reddito, poi sostenute sulle stesse pagine anche da Daniele Manca. Sul Sole 24 ore del 20 Marzo 2020 e da Adn Kronos sono state raccolte opinioni più scettiche sull’helicopter. A causa del tracollo della domanda, della bassa inflazione, dell’esigenza di sostenere i redditi di milioni di persone, molti economisti negli ultimi giorni, tra cui Jordi Gali, Nouriel Roubini, Beatrice Weder di Mauro, Anatole Kaletsky e Tommaso Monacelli hanno ripreso l’idea dell’helicopter money per sostenere la domanda e i redditi, in reazione ad uno shock esogeno. Per il capo economista della società di consulenza Acreditus di Dubai, Moritz Kraemer,“la BCE potrebbe impegnarsi a effettuare un trasferimento mensile a tutti i cittadini dell’area euro con un conto corrente, fino a che l’inflazione non raggiunga il 2% (…) versando € 200 in ogni conto, in caso l’inflazione annuale sia eguale o inferiore all’1%. Questo pagamento verrebbe ridotto di € 20 per ogni 10 punti base oltre l’1%, raggiungendo lo zero dopo l’inflazione che raggiunga il 2%”. La misura potrebbe funzionare per 38 mesi e il suo costo sarebbe di 908 miliardi, l’8% del Pil europeo – ma tra 2015 e 2018 per il QE erano stati mobilitati circa 2,5 trilioni di euro, che presto potrebbero salire a 3,5 – con un effetto annuale sulla domanda dello 0,6% del Pil dell’Eurozona. Dello stesso avviso sono l’attivista Stanislas Jourdan della campagna inglese Quantitative Easing for the people e l’economista del fondo di investimento M&G (332 miliardi) Eric Lonergan che però propongono di versare 900 euro a cittadino, senza però specificare la durata della misura. L’Europarlamento dovrebbe stabilire a chi vadano i soldi per evitare che un organo non eletto direttamente decida chi debba ricevere denaro e in quale forma. Come reddito di base e helicopter money possano saldarsi in questa fase è la domanda su cui ci si deve interrogare.
Reddito di base e helicopter money spesso sono usati intercambiabilmente, anche se le due misure presentano affinità e divergenze (per approfondimenti si veda Stanislas Jourdan, Helicopter money and basic income: friends or foes?). Con Luigi Corvo da diverso tempo ci si interroga sulle possibilità economico-finanziarie e socio-istituzioali di un QE for Basic Income al livello dell’Eurozona, un Qualitative Existing inteso come embrione di un reddito di esistenza continentale, un EuroDividendo per una vita degna e di qualità appunto – come da tempo sostiene tra gli altri Philippe Van Parijs. Nel passaggio a vuoto costituente del processo di integrazione continentale, tra il 1999 e il 2005, tra i movimenti globali di Seattle e il Non referendario francese contrario alla ratifica del Trattato Costituzionale UE, l’effervescenza del pensiero critico e (post-)operaista italiano e continentale rifletteva, tra gli altri con Christian Marazzi, Yann Moulier-Boutang, Papi Bronzini e Toni Negri proprio sulla necessaria dimensione sociale europea e la possibile tensione connettiva, tra helicopter money e basic income. Le due misure avrebbero potuto essere – e potrebbero ancora essere – gli assi portanti di politiche economiche espansive e di una politica sociale continentale che rilanci lo European Social Model.
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In Italia, il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, da sempre favorevole al reddito di base, ha parlato di helicopter money in un’intervista, criticando il decreto Cura Italia e proponendo un’estensione del reddito di cittadinanza che ne sopprima le condizionalità, così da realizzare un vero reddito di base, cosa che del resto chiede da tempo l’associazione Basic Income Network Italia (BIN Italia), che ha ora proposto un appello apposito per l’estensione del reddito di cittadinanza. Perché il tema è quello di dare un reddito di base direttamente alle persone, per dirla con l’economista Andrea Fumagalli intervistato da Roberto Ciccarelli su il manifesto, mentre Massimo Giannini su La Repubblica ragiona di soldi dall’elicottero e meno burocrazia per arginare il virus che uccide il lavoro, oltre che le persone. Sul Corriere della Sera, anche il duo che sosteneva l’austerità come “di sinistra”, Alberto Alesina e Francesco Giavazzi, ha appoggiato l’idea di misure universali di sostegno al reddito, poi sostenute sulle stesse pagine anche da Daniele Manca. Sul Sole 24 ore del 20 Marzo 2020 e da Adn Kronos sono state raccolte opinioni più scettiche sull’helicopter. A causa del tracollo della domanda, della bassa inflazione, dell’esigenza di sostenere i redditi di milioni di persone, molti economisti negli ultimi giorni, tra cui Jordi Gali, Nouriel Roubini, Beatrice Weder di Mauro, Anatole Kaletsky e Tommaso Monacelli hanno ripreso l’idea dell’helicopter money per sostenere la domanda e i redditi, in reazione ad uno shock esogeno. Per il capo economista della società di consulenza Acreditus di Dubai, Moritz Kraemer,“la BCE potrebbe impegnarsi a effettuare un trasferimento mensile a tutti i cittadini dell’area euro con un conto corrente, fino a che l’inflazione non raggiunga il 2% (…) versando € 200 in ogni conto, in caso l’inflazione annuale sia eguale o inferiore all’1%. Questo pagamento verrebbe ridotto di € 20 per ogni 10 punti base oltre l’1%, raggiungendo lo zero dopo l’inflazione che raggiunga il 2%”. La misura potrebbe funzionare per 38 mesi e il suo costo sarebbe di 908 miliardi, l’8% del Pil europeo – ma tra 2015 e 2018 per il QE erano stati mobilitati circa 2,5 trilioni di euro, che presto potrebbero salire a 3,5 – con un effetto annuale sulla domanda dello 0,6% del Pil dell’Eurozona. Dello stesso avviso sono l’attivista Stanislas Jourdan della campagna inglese Quantitative Easing for the people e l’economista del fondo di investimento M&G (332 miliardi) Eric Lonergan che però propongono di versare 900 euro a cittadino, senza però specificare la durata della misura. L’Europarlamento dovrebbe stabilire a chi vadano i soldi per evitare che un organo non eletto direttamente decida chi debba ricevere denaro e in quale forma. Come reddito di base e helicopter money possano saldarsi in questa fase è la domanda su cui ci si deve interrogare.
Sotto la formula helicopter money possono rientrare diverse politiche e obiettivi – sostegno alla domanda, lotta alla povertà, misure contro la deflazione – spetta ai movimenti influenzarne il contenuto verso un reddito di base, universale e incondizionato, per tutte e tutti, come proposto dalla succitata campagna del BIN Italia. Ora che il Patto di Stabilità è stato sospeso, che il QE è aumentato di 750 miliardi, che gli eurobond stanno tornando in voga, si tratta di realizzare – oltre ad una politica industriale comune volta alla riconversione ecologica contro il disastro climatico – una politica sociale comune, una European Social Union, attraverso un dividendo sociale europeo che potrebbe esser finanziato anche attraverso l’helicopter money, oltre che con una tassazione più progressiva su redditi e patrimoni. E parzialmente in questo senso sembra muoversi una petizione promossa al livello euro-unitario per chiedere l’introduzione di un Emergency Basic Income for the EU – now!
leggi articolo integrale di Giuseppe Allegri\Bruno Montesano "Helicopter money e reddito di base contro e oltre l’emergenza Covid-19" su BIN-Italia