lunedì 11 novembre 2019

LA "TRE GIORNI" DELL'ADA - IV ASSEMBLEA DELLE ASSEMBLEE DEI GILET JAUNES


 GLI APPELLI DEI G.J. 
 PER LE PROSSIME MOBILITAZIONI! 
-Massimo Meloni-
alla “tre giorni” dell'Assemblea delle Assemblee, tenutasi dall’1 al 3 novembre a Montpellier, a cui hanno partecipato 300 situazioni conflittuali dal basso che si sono inscritte all’ADA, s'è vista una partecipazione numerosa che ha prodotto una serie di proposte di iniziativa e lotta che saranno successivamente esaminate dalle istanze di base, essendo la funzione dell’ADA unicamente propositiva. Pertanto le decisioni e le iniziative sono lasciate alla volontà delle varie assemblee e punti di lotta

Sì è conclusa nella notte di domenica 3 novembre un’importante e bella Assemblea delle Assemblee (ADA) dei Gilets Jaunes francesi.
Ai sette temi di dibattito programmati ne sono stati aggiunti tre (Internazionale, scioperi del 14 novembre e 5 dicembre), proposti dalle assemblee di base dei GJ, dalle “capanne” e dai “rond- points”, ossia dai dibattiti che si svolgono il sabato ai picchetti degli incroci, dei pedaggi autostradali, dei centri commerciali e logistici.
Tre giornate di lavoro denso da parte di 600 persone in rappresentanza delle 300 situazioni di lotta ed iniziativa che si sono inscritte all’ADA, giornate che hanno prodotto una serie di proposte di iniziativa e lotta che saranno esaminate dalle istanze di base.
La funzione dell’ADA è unicamente propositiva, essendo le decisioni e le iniziative lasciate alla volontà delle varie assemblee e punti di lotta.
Clima molto fraterno, mensa interna con prodotti bio locali forniti da cooperative spesso di giovani “permacoltori” (molti con laurea)  che partono dalle città con il sussidio statale minimo (RSA) per vivere diversamente in comunità alternative.
Quello che è più impressionante è il livello di coinvolgimento dei Gilets Jaunes delle iniziative sul territorio, continuo da un anno a questa parte malgrado la repressione allucinante subita.
Si respira ormai un vero e proprio spirito militante che coinvolge la vita quotidiana dei Gilets Jaunes.
I “Militants Jaunes” intervengono dappertutto, soprattutto nelle zone rurali in via di “desertificazione” e nelle piccole città dove la politica finanziaria macronista chiude servizi pubblici in continuazione, privando spesso gli abitanti dei servizi essenziali concentrati nelle grandi città.
Nonostante la repressione abbia provocato la riduzione del numero di partecipanti per paura di essere feriti od arrestati, anche in quattro o cinque i Gilets Jaunes bloccano il sabato gli incroci, supermercati, centri logistici. Intervengono e volantinano nei mercati, fanno “processioni” in trattore nei paesi agricoli volantinando e diffondendo programmi ed obbiettivi addirittura con il “porta a porta”
Sempre nelle zone rurali, mettono in piedi servizi di urgenza e solidarietà su base volontaria per palliare in urgenza alla chiusura dei servizi pubblici di cui sono principalmente vittime le persone anziane, i poveri e gli handicappati.
Nelle regioni montagnose hanno creato un vasto movimento molto diffuso contro la privatizzazione delle dighe e dei laghi artificiali.
Insomma, una miriade di iniziative continue e senza interruzione da un anno, migliaia di Gilets Jaunes che fanno movimento, agiscono, intervengono e lottano dappertutto.
Che incubo per Macron!
I conclusione, tre importanti appelli sulle principali prossime scadenze di lotta sono stati proposti al movimento in Francia ed  movimenti all’estero.

  • Mobilitazioni locali il 16 novembre e nazionale a Parigi il 17 per il primo anniversario del movimento
  • Mobilitazione per lo sciopero del 14 novembre contro il taglio alla sanità, idem per sciopero generale del 5 dicembre contro taglio pensioni
  • Appello internazionale ai movimenti (copia e traduzione italiana acclusi che invitiamo se possibile a far circolare) per delle mobilitazioni il 17 novembre nei vari paesi (davanti ai consolati francesi?) contro le vittime della repressione non solo in Francia (quattro morti in un anno e decine di mutilati dai flashball) ma in tutto il mondo e per la liberazione dei prigionieri politici.
Includendo ormai i Gilets Jaunes in galera fra i prigionieri politici, possiamo affermare che Macron detiene il più grande numero di prigionieri politici in Europa.
Un abbraccio e buon 17 novembre anche da voi: magari si potrebbero esporre striscioni con la scritta:
#RevolutionEverywhere
#QueSeVayanTodos

#النظام سقوط يريد