GLI APPELLI DEI
G.J.
PER LE PROSSIME MOBILITAZIONI!
-Massimo Meloni-
alla “tre giorni” dell'Assemblea delle Assemblee, tenutasi dall’1 al 3 novembre a Montpellier, a cui hanno partecipato 300 situazioni conflittuali dal basso che si sono inscritte all’ADA, s'è vista una partecipazione numerosa che ha prodotto una serie di proposte di iniziativa e lotta che saranno successivamente esaminate dalle istanze di base, essendo la funzione dell’ADA unicamente propositiva. Pertanto le decisioni e le iniziative sono lasciate alla volontà delle varie assemblee e punti di lotta
Sì è conclusa nella notte di domenica 3 novembre
un’importante e bella Assemblea delle Assemblee (ADA) dei Gilets Jaunes
francesi.
Ai sette temi di dibattito programmati ne sono stati aggiunti
tre (Internazionale, scioperi del 14 novembre e 5 dicembre), proposti dalle
assemblee di base dei GJ, dalle “capanne” e dai “rond- points”, ossia dai
dibattiti che si svolgono il sabato ai picchetti degli incroci, dei pedaggi
autostradali, dei centri commerciali e logistici.
Tre giornate di lavoro denso da
parte di 600 persone in rappresentanza delle 300 situazioni di lotta ed
iniziativa che si sono inscritte all’ADA, giornate che hanno prodotto una serie
di proposte di iniziativa e lotta che saranno esaminate dalle istanze di base.
La funzione dell’ADA è
unicamente propositiva, essendo le decisioni e le iniziative lasciate alla
volontà delle varie assemblee e punti di lotta.
Clima molto fraterno, mensa
interna con prodotti bio locali forniti da cooperative spesso di giovani
“permacoltori” (molti con laurea) che partono dalle città con il sussidio
statale minimo (RSA) per vivere diversamente in comunità alternative.
Quello che è più impressionante è il livello di coinvolgimento
dei Gilets Jaunes delle iniziative sul territorio, continuo da un anno a questa
parte malgrado la repressione allucinante subita.
Si respira ormai un vero e
proprio spirito militante che coinvolge la vita quotidiana dei Gilets Jaunes.
I “Militants Jaunes”
intervengono dappertutto, soprattutto nelle zone rurali in via di
“desertificazione” e nelle piccole città dove la politica finanziaria
macronista chiude servizi pubblici in continuazione, privando spesso gli
abitanti dei servizi essenziali concentrati nelle grandi città.
Nonostante la repressione abbia
provocato la riduzione del numero di partecipanti per paura di essere feriti od
arrestati, anche in quattro o cinque i Gilets Jaunes bloccano il sabato gli
incroci, supermercati, centri logistici. Intervengono e volantinano nei
mercati, fanno “processioni” in trattore nei paesi agricoli volantinando e
diffondendo programmi ed obbiettivi addirittura con il “porta a porta”
Sempre nelle zone rurali, mettono in piedi servizi di urgenza e
solidarietà su base volontaria per palliare in urgenza alla chiusura dei
servizi pubblici di cui sono principalmente vittime le persone anziane, i
poveri e gli handicappati.
Nelle regioni montagnose hanno
creato un vasto movimento molto diffuso contro la privatizzazione delle dighe e
dei laghi artificiali.
Insomma, una miriade di
iniziative continue e senza interruzione da un anno, migliaia di Gilets Jaunes
che fanno movimento, agiscono, intervengono e lottano dappertutto.
Che incubo per Macron!
I conclusione, tre importanti
appelli sulle principali prossime scadenze di lotta sono stati proposti al
movimento in Francia ed movimenti all’estero.
Mobilitazioni locali il 16 novembre e nazionale a Parigi il 17 per il primo anniversario del movimento- Mobilitazione per lo sciopero del 14 novembre
contro il taglio alla sanità, idem per sciopero generale del 5 dicembre
contro taglio pensioni
- Appello internazionale ai movimenti (copia e
traduzione italiana acclusi che invitiamo se possibile a far circolare)
per delle mobilitazioni il 17 novembre nei vari paesi (davanti ai
consolati francesi?) contro le vittime della repressione non solo in
Francia (quattro morti in un anno e decine di mutilati dai flashball) ma
in tutto il mondo e per la liberazione dei prigionieri politici.
Includendo ormai i Gilets Jaunes in galera fra i
prigionieri politici, possiamo affermare che Macron detiene il più
grande numero di prigionieri politici in Europa.
Un abbraccio e buon 17 novembre anche da voi: magari si
potrebbero esporre striscioni con la scritta:
#RevolutionEverywhere
#QueSeVayanTodos
#النظام سقوط يريد
Leggi il
servizio integrale (comprensivo degli appelli lanciati dall’ADA) curato da Massimo Meloni e
Plateforme d’Enqûetes Militantes, “Quarta
Assemblea delle Assemblee: gli appelli dei Gilet Jaunes per le prossime
mobilitazioni!”