PIENA SOLIDARIETÀ A FRANCESCO CARUSO
\ riprendiamo e condividiamo l’articolo redazionale di Effimera in ordine alla palese violazione dei principi costituzionali relativi all’affaire-Battisti
\ a sostegno anche del docente di sociologia presso l’Università Magna Grecia di Catanzaro minacciato di espulsione con la contestuale richiesta di sottoporre le sue lezioni a monitoraggio
La
cattura e l’estradizione di Cesare Battisti hanno messo in evidenza i peggiori
istinti vendicativi e repressivi di un apparato statale cui sembra ancora
bruciare, a 40 anni di distanza dagli accadimenti, il fatto che una parte
consistente di quella generazione abbia combattuto, anche con metodi illegali e
che hanno causato vittime, un potere
economico e politico arretrato, corporativo, bigotto e repressivo in nome di
una speranza di cambiamento, liberazione, modernità. Una stagione che, non
dimentichiamolo, ha subito una brusca accelerazione violenta a partire dalla
violenza della strage di Stato di Piazza Fontana.
Lungi
dal poter rappresentare un momento di riflessione su quella stagione passata,
come accaduto in altri contesti europei (si pensi alla Germania), per mettere
finalmente la parola fine al conflitto sociale di quegli anni, l’arresto di
Battisti è stato usato come un monito, per generare paura e per ingabbiare
ulteriormente la libertà di pensiero e di espressione.
Una
cappa è scesa sui social: le persone sembrano essere, bene o male, coscienti
del rischio nel quale si potrebbe incorrere dichiarando in termini troppo
accesi il proprio dissenso e criticando troppo apertamente l’operazione
mediatica che ha accompagnato l’arresto di Battisti e il suo arrivo in Italia,
essere umano ridotto a trofeo di caccia. Un’operazione che ha visto le massime
autorità vestirsi di uniformi poliziesche, a conferma di ciò che già sappiamo:
ci stiamo avviando verso uno stato di polizia.
In
questo clima, Francesco Caruso, docente di sociologia all’Università Magna
Grecia di Catanzaro è stato minacciato di espulsione e si chiede che le sue
lezioni siano sottoposte a monitoraggio da parte di un commissario preposto. Si
tratta di richieste fatte da amministratori, esponenti di polizia, consiglieri
e amministratori comunali della destra catanzarese. Un deputato leghista ha
presentato una interrogazione parlamentare chiedendo al Miur la sostanziale
rimozione dall’incarico di Caruso.
Questa la dichiarazioni di Caruso: “A distanza di 40 anni da episodi del
tutto deprecabili, questo accanimento (l’arresto di Battisti, ndr.), questo
scalpo da portare in dote, di questo ormai quasi settantenne mi sembra una sete
di vendetta che non ha nessuna altra funzione se non ripagare l’odio e il
rancore di questi signori al governo”.
Una
dichiarazione, come si può leggere, che non assolve Cesare Battisti (definito
autore appunto di “episodi del tutto deprecabili”) ma che intendeva porre
l’accento sulla “supposta” funzione rieducatrice (e non vendicatrice) del
carcere, come sancito proprio dal art. 27 della Costituzione Italiana.
Un
episodio allarmante. Odio, conformismo, inibizione e ignoranza vengono spalmati
a piene mani da una struttura di potere sempre più liberticida, con l’ausilio
di media e telegiornali, sdraiati dalla parte dei più forti, e in assenza di
una opposizione parlamentare davvero degna di questo nome. Questa situazione
dovrebbe preoccupare chiunque, a prescindere dalle differenze di pensiero e di
impostazione, abbia a cuore l’esistenza di una convivenza civile e di un
confronto dialettico, democratico, nel nome della libertà individuale e
dell’autodeterminazione delle vite e del pensiero. Zitte e zitti non staremo.