-Matteo Pasquinelli-
Note sull’economia politica della
macchina di Turing
Abstract Ad ogni tipo di società, evidentemente,
si può far corrispondere un tipo di macchina: le macchine semplici o dinamiche
per le società di sovranità, le macchine energetiche per quelle disciplinari,
le cibernetiche e i computer per le società di controllo. Ma le macchine non
spiegano nulla, si devono in-vece analizzare i concatenamenti collettivi di cui
le macchine non sono che un aspetto (Gilles Deleuze)
Negli anni
sessanta Gilbert Simondon notò come le macchine industriali fossero già relais
informazionali, in quanto introducevano per la prima volta una biforcazione
tra la sorgente di lavoro meccanico (l’energia naturale) e la sorgente di
informazione (il lavoratore). Nel 1963, descrivendo le nuove condizioni di
lavoro alla fabbrica Olivetti di Ivrea, Romano Alquati coniò la nozione di informazione
valorizzante come ponte concettuale tra il valore marxiano e la
definizione cibernetica di informazione. Nel 1972, Gilles Deleuze e Felix
Guattari inaugurarono la loro ontologia macchinica, cogliendo il
momento in cui la cibernetica abbandonava la fabbrica per innervare l’intera
società. Attraverso questi attrezzi concettuali (sviluppati quasi mezzo
secolo fa) si introduce la macchina di Turing come il modello più empirico tra
quelli disponibili per studiare gli intestini del capitalismo cognitivo
contemporaneo. In accordo con la definizione marxiana di macchina come mezzo
per l’amplificazione
di plusvalore, l’algoritmo della macchina di Turing è proposto come motore
delle nuove forme di valorizzazione, misura del plusvalore
di rete e ‘cristallo’ del conflitto sociale. La macchina informatica
non è semplicemente una ‘macchina linguistica’ ma invero un nuovo relais
tra informazione e metadati. Questa ulteriore biforcazione tecnologica apre in
particolare a nuove forme di controllo biopolitico: una società
dei metadati viene delineata come evoluzione di quella ‘società del
controllo’ già descritta da Deleuze nel 1990 in relazione al ‘potere’
esercitato attraverso le banche dati.
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