-simone
pieranni-
OBIETTIVO-2050: “DIRITTI UMANI E BENESSERE MODERATO”
ASSE REGOLATORE? PARTITO-PATRIA-ESERCITO
«ECCO LA NUOVA ERA DEL SOCIALISMO CINESE»
La
rivoluzione non è un pranzo di gala, lo sappiamo tutti, e ora Xi Jinping ci
ricorda che rinnovare il paese «non è come fare una passeggiata nel parco».
Con
la consueta verve retorica e ricca di riferimenti colti, Xi Jinping con tre ore
e mezzo di discorso di apertura al Congresso del Partito comunista cinese, ha
messo nero su bianco quanto emerso in cinque anni di vertice: con lo stretto
controllo politico del Partito sulla società cinese, la difesa da influenze
esterne e il grande spirito del popolo cinese, la Cina entrerà in una «nuova
era» nella quale sarà spinto al massimo il socialismo con caratteristiche
cinese, ottenendo una moderata prosperità della popolazione e un ruolo globale
rilevante del paese.
Ieri
Xi Jinping, il segretario del partito comunista cinese dal 2012 e presidente
della Repubblica popolare dal 2013, ha aperto i lavori del diciannovesimo
congresso del partito comunista scandendo i successi ottenuti in questi ultimi
cinque anni e lanciando il paese direttamente verso il 2050, un anno dopo il
centenario della nascita della Cina popolare. A quel punto, ha detto Xi Jinping
nel suo lungo discorso, la Cina sarà una grande e moderna nazione socialista. I
due fulcri per ottenere questo risultato sono estremamente importanti per
comprendere tanto il «pensiero» di Xi Jinping, quanto la tendenza futura della
Cina: il primo punto da ottenere sarà quello che consentirà il raggiungimento
di una società moderatamente prospera. Significa che la Cina, pur con le sue
contraddizioni ai nostri occhi, prosegue una strada di politiche interne
miranti ad allargare l’uguaglianza sociale attraverso un miglioramento delle
condizioni di vita di tutta la popolazione. Portando al paradosso le parole di
Xi, potremmo immaginarci questa tendenza: un paese formato da una élite e da
una stragrande maggioranza di popolazione da annoverare quale «classe media».
Per ottenere questo risultato il focus sarà il mondo rurale: è in quell’ambito
che si annidano i milioni di poveri ancora esistenti in Cina, sacche sociali
rimaste indietro per i difetti, che la dirigenza cinese conosce perfettamente,
dovuti allo straordinario sviluppo degli ultimi anni. L’urbanizzazione e la
spinta su progetti edilizi e di grandi opere hanno lasciato indietro fette di
popolazioni che quelle strutture, di fatto, non possono neanche sognarle, altro
che viverle, farle proprie o concepirle come centro della propria vita.
Non
a caso Tuo Zhen, portavoce del 19mo Congresso Nazionale del Partito comunista,
ha ricordato che «la chiave per l’edificazione di una società moderatamente
prospera risiede nella popolazione rurale. La vera sfida sta nel sollevare
dalla povertà la popolazione delle aree rurali più depresse del paese».
Dall’inizio del suo mandato, ha ricordato il portavoce, il presidente Xi ha
posto il contrasto alla povertà al primo posto dell’agenda del partito,
«presiedendo a 17 importanti riunioni e ordinando 25 studi sull’argomento». Tra
la fine del 2012 e la fine dello scorso anno, il numero di cittadini cinesi che
vivono in condizioni di povertà, secondo i dati ufficiali, è calato da 98,9 a
43,3 milioni
Il
secondo architrave della «nuova era» della Cina moderna e socialista concepita
da Xi Jinping è sicuramente la politica estera: Xi ha promesso un paese aperto
a investimenti stranieri, come ha sempre ribadito, ma ha anche specificato la
necessità di modernizzare le forze armate, vero e proprio gap tra Cina e Usa. E
ha ribadito che la Cina avrà un ruolo molto più centrale che in passato sulla
scena internazionale.
Da
segnalare poi alcuni avvertimenti; Xi Jinping ha specificato che «dobbiamo dire
con chiarezza che permangono elementi di inadeguatezza nel nostro lavoro, e
numerose sfide a venire». La Cina, ha detto il presidente, si trova a uno
«stadio preliminare» del socialismo e il paese è «sotto molti aspetti» ancora
in via di sviluppo. Infine Xi Jinping ha avvertito gli oppositori, esprimendo
«ferma opposizione» a chiunque possa minare l’unità del paese e – soprattutto –
la sua leadership: «Dobbiamo fare di più per proteggere gli interessi del
popolo e opporci fermamente a qualsiasi iniziativa possa arrecargli danno, o
allontanare il Partito dal popolo».
articolo
estratto fra gli interventi ripresi da Euronomade