di Serena Tarabini
Cronaca della due
giornate di #OccupyGezi. Lo aveva scritto Serena che quella di ieri era la quiete
prima della tempesta. Come ci si spettava è arrivato lo sgombero, ordinato
dalle autorità secondo il Prefetto di Istanbul "per isolare alcuni
elementi e per rimuovere le barricate", e se la prende anche con i social
media dove “ci sono alcune persone interessate ad alzare il livello dello
scontro". Al momento Gezi Park e la sua Comune viva e brulicante di
cittadini, idee, lotte non è stata toccata. Intanto il premier Erdogan prepara
le manifestazioni filogovernative che si terranno venerdì e sabato ad Ankara e
Istanbul (dinamopress.it)
Istanbul 10/06/2013 - Questa mattina la polizia si è
presentata a Taxim massicciamente, sono in corso in questo momento fronteggiamenti
nella piazza, mentre la situazione nel parco è ancora tranquilla. Le autorità
affermano che le intenzioni sono quelle di sgomberare la piazza e rimuovere
bandiere e striscioni dal Centro culturale Ataturk, mentre non ci sarebbero
piani per il momento sul parco. Comunque sia nuovamente le forze di polizia
stanno facendo uso pesante di lacrimogeni, gas urticanti e cannoni ad acqua,
mentre i dimostranti rafforzano le barricate attorno al parco e cercano di
contenere l'avanzata dello sgombero.
A
Gezy Park da giorni non trova spazio uno spillo. Ogni centimetro accampabile è
occupato dalle tende, è difficile trovare un angolo dove sedersi. Tutto è sempre
più organizzato ed attrezzato, vi si vive come un vero e proprio spazio
pubblico di tutti e per tutti, dove il cibo è gratis, la pulizia continua, e
gli eventi ininterrotti. Una vitalità ed un entusiasmo che non accennano a
smettere.
Ciononostante
l'atmosfera comincia a percepirsi più tesa. La presunta tregua scade oggi, Erdogan è tornato e da giorni, oltre ad
continuare ad indicare la protesta come frutto di gruppi marginali, non fa che
ripetere che una situazione del genere non può andare avanti. In effetti ogni
giorno di più di occupazione, del parco, di Taksim e delle strade, sono per lui
un affronto. Magari con metodi "più democratici" di quelli utilizzati
nei primi giorni, ma il parco va liberato. La violenza con cui le forze di
polizia si sono accanite sulle piazze di Ankara e Adana questa notte per
sgomberarle, non crea illusioni; anche se la gente è ancora tantissima; anche
in alcuni quartieri sensibili di Istanbul i fronteggiamenti sono stati
violenti, ed aggravati dalla presenza di sostenitori di Erdogan che
fiancheggiano le forze di polizia. Lo stesso Erdogan ha convocato
manifestazioni in suo favore in diverse città il 15 e il 16 giugno, e questo
non contribuisce ad alleggerire il clima.
Nel
frattempo, si preparano le vie di fuga per le migliaia di persone che affollano
il Parco nell'eventualità di un attacco, che dati i numeri sembrerebbe una
follia e potrebbe avere conseguenze pesanti vista l'assenza di
un'organizzazione centrale di autodifesa, ma per quello che ho visto in questi
giorni, ci si può aspettare di tutto.
Istanbul 11/06/2013 - aggiornamenti da Serena Tarabini che da Istanbul sta raccontando
quotidianamente su DinamoPress la rivolta turca:
21.15
- Il governo continua a parlare di gruppi marginali, migliaia in arrivo da
altre parti. Guerra, incendi e gas ovunque
21.00
- Taxim è in mano alla polizia che pare sia anche entrata a Gezi Park. Attacchi
pesantissimi continuano verso la gente che rimane. Migliaia di persone stanno
arrivando da altre parti
20,00
- la polizia comincia ad accerchiare
Gezi Park: paura di una volontà di sgombero. La manifestazione convocata per le
19,00 è stata vietata e sono ripresi gli scontri violentissimi. Nel pomeriggio
perquisita la sede del Partito socialdemocratico turco, dopo l'arresto degli
avvocati di questa mattina altro segnale della volontà di sospendere anche le
regole formali della democrazia
19,20
- le forze dell'ordine riattaccano
Piazza Taksim
18,30
- la folla scavalca i blocchi della
polizia: la battaglia di piazza Taksim per il momento è vinto, la polizia si
ritira
17.30
- piazza Taksim relativamente tranquilla, mentre sul lato destro del parco
proseguono i fronteggiamenti, nel frattempo il numero di persone in arrivo è in
aumento
17.00
- il fronte di scontro si è spezzato in due parti, il lancio di lacrimogeni è
fittissimo e partono anche i cannoni ad acqua, persone e barricate vengono
sollevate di metri, i lacrimogeni arrivano fino a Gezi park, colonne di fumo
nero si sollevano dalle barricate a cui è stato dato fuoco. Vedo diverse
persone ferite o trasportate in barella perchè fortemente intossicate, anche
nel parco l'aria si fa a tratti irrespirabile, ciononostante non è sotto
diretto attacco
16.30
- la zona antistante il Centro culturale Ataturk è relativamente tranquilla e
presidiata da forze di polizia che hanno abbandonato momentaneamente le
maschere, segno che non si apprestano ad attaccare, mentre il fronte di scontro
si è spostato all'altro lato della piazza, lungo i fianchi del parco; qualche
migliaio di persone fa pressione per entrare in piazza e viene respinta con
fitto lancio di lacrimogeni
16,15
- la polizia dopo essere arrivata all'ingresso del parco ed essersi accanita
contro le strutture dell'accampamento di Gezi, si sono ritirate grazie alla
resistenza dei manifestanti
16,00
- sarebbero oltre 100 gli arrestati e moltissimi i feriti secondo giornalisti
presenti a Taksim, le ambulanze però non riescono a raggiungere Gezi Park.
Almeno sei i feriti in maniera grave alla testa, colpiti dai candelotti
lacrimogeni. Diversi parlamentari dei partiti di opposizione hanno annunciato
che passeranno la notte a Gezi Park per scongiurare interventi di forza. Gli
scontri proseguono attorno al parco
15,00
- gli avvocati in stato di fermo sarebbero 73, da Ankare e non solo decine di
avvocati democratici si stanno recando nella capitale. Continua la battaglia in
Piazza Taksim, la polizia fa uso anche di granate accecanti e stordenti. Gli
occupanti di Gezi Park invitano a raggiungerli per scongiurare lo sgombero
14,15
- centinaia di feriti, tutt'attorno Gezi Park, dov'è fitto il lancio di
lacrimogeni sono ripresi gli scontri con maggiore intensità. Su Piazza Taksim
si rialzano nuove barricate
13,30
- la polizia è entrata caricando dentro Gezi Park, la reazione compatta e
determinata a fatto uscire le forze dell'ordine dal parco.
12,30
- riprendo gli scontri attorno a Taksim e nelle vie del centro sempre più
vicini a Gezi Park. In stato di fermo decine di avvocati senza nessuna
giustificazione.
12,00 - Situazione di stallo, la polizia
circonda il centro culturale Ataturk, momento di calma
10,00
- Questa mattina la polizia si è presentata a Taxim massicciamente, sono in
corso in questo momento fronteggiamenti nella piazza, mentre la situazione nel
parco è ancora tranquilla. Le autorità affermano che le intenzioni sono quelle
di sgomberare la piazza e rimuovere bandiere e striscioni dal Centro culturale
Ataturk, mentre non ci sarebbero piani per il momento sul parco. Comunque sia
nuovamente le forze di polizia stanno facendo uso pesante di lacrimogeni, gas
urticanti e cannoni ad acqua, mentre i dimostranti rafforzano le barricate
attorno al parco e cercano di contenere l'avanzata dello sgombero.