martedì 11 giugno 2013

#OccupyGezi - La quiete prima della tempesta? il tentativo sgombero di piazza Taksim

 di Serena Tarabini

Cronaca della due giornate di #OccupyGezi. Lo aveva scritto Serena che quella di ieri era la quiete prima della tempesta. Come ci si spettava è arrivato lo sgombero, ordinato dalle autorità secondo il Prefetto di Istanbul "per isolare alcuni elementi e per rimuovere le barricate", e se la prende anche con i social media dove “ci sono alcune persone interessate ad alzare il livello dello scontro". Al momento Gezi Park e la sua Comune viva e brulicante di cittadini, idee, lotte non è stata toccata. Intanto il premier Erdogan prepara le manifestazioni filogovernative che si terranno venerdì e sabato ad Ankara e Istanbul (dinamopress.it)

Istanbul 10/06/2013 - Questa mattina la polizia si è presentata a Taxim massicciamente, sono in corso in questo momento fronteggiamenti nella piazza, mentre la situazione nel parco è ancora tranquilla. Le autorità affermano che le intenzioni sono quelle di sgomberare la piazza e rimuovere bandiere e striscioni dal Centro culturale Ataturk, mentre non ci sarebbero piani per il momento sul parco. Comunque sia nuovamente le forze di polizia stanno facendo uso pesante di lacrimogeni, gas urticanti e cannoni ad acqua, mentre i dimostranti rafforzano le barricate attorno al parco e cercano di contenere l'avanzata dello sgombero.
A Gezy Park da giorni non trova spazio uno spillo. Ogni centimetro accampabile è occupato dalle tende, è difficile trovare un angolo dove sedersi. Tutto è sempre più organizzato ed attrezzato, vi si vive come un vero e proprio spazio pubblico di tutti e per tutti, dove il cibo è gratis, la pulizia continua, e gli eventi ininterrotti. Una vitalità ed un entusiasmo che non accennano a smettere.
Ciononostante l'atmosfera comincia a percepirsi più tesa. La presunta tregua scade oggi,  Erdogan è tornato e da giorni, oltre ad continuare ad indicare la protesta come frutto di gruppi marginali, non fa che ripetere che una situazione del genere non può andare avanti. In effetti ogni giorno di più di occupazione, del parco, di Taksim e delle strade, sono per lui un affronto. Magari con metodi "più democratici" di quelli utilizzati nei primi giorni, ma il parco va liberato. La violenza con cui le forze di polizia si sono accanite sulle piazze di Ankara e Adana questa notte per sgomberarle, non crea illusioni; anche se la gente è ancora tantissima; anche in alcuni quartieri sensibili di Istanbul i fronteggiamenti sono stati violenti, ed aggravati dalla presenza di sostenitori di Erdogan che fiancheggiano le forze di polizia. Lo stesso Erdogan ha convocato manifestazioni in suo favore in diverse città il 15 e il 16 giugno, e questo non contribuisce ad alleggerire il clima.
Nel frattempo, si preparano le vie di fuga per le migliaia di persone che affollano il Parco nell'eventualità di un attacco, che dati i numeri sembrerebbe una follia e potrebbe avere conseguenze pesanti vista l'assenza di un'organizzazione centrale di autodifesa, ma per quello che ho visto in questi giorni, ci si può aspettare di tutto.

Istanbul 11/06/2013 - aggiornamenti da Serena Tarabini che da Istanbul sta raccontando quotidianamente su DinamoPress la rivolta turca:

21.15 - Il governo continua a parlare di gruppi marginali, migliaia in arrivo da altre parti. Guerra, incendi e gas ovunque
21.00 - Taxim è in mano alla polizia che pare sia anche entrata a Gezi Park. Attacchi pesantissimi continuano verso la gente che rimane. Migliaia di persone stanno arrivando da altre parti
20,00 -  la polizia comincia ad accerchiare Gezi Park: paura di una volontà di sgombero. La manifestazione convocata per le 19,00 è stata vietata e sono ripresi gli scontri violentissimi. Nel pomeriggio perquisita la sede del Partito socialdemocratico turco, dopo l'arresto degli avvocati di questa mattina altro segnale della volontà di sospendere anche le regole formali della democrazia
19,20 -  le forze dell'ordine riattaccano Piazza Taksim
18,30 -  la folla scavalca i blocchi della polizia: la battaglia di piazza Taksim per il momento è vinto, la polizia si ritira
17.30 - piazza Taksim relativamente tranquilla, mentre sul lato destro del parco proseguono i fronteggiamenti, nel frattempo il numero di persone in arrivo è in aumento
17.00 - il fronte di scontro si è spezzato in due parti, il lancio di lacrimogeni è fittissimo e partono anche i cannoni ad acqua, persone e barricate vengono sollevate di metri, i lacrimogeni arrivano fino a Gezi park, colonne di fumo nero si sollevano dalle barricate a cui è stato dato fuoco. Vedo diverse persone ferite o trasportate in barella perchè fortemente intossicate, anche nel parco l'aria si fa a tratti irrespirabile, ciononostante non è sotto diretto attacco
16.30 - la zona antistante il Centro culturale Ataturk è relativamente tranquilla e presidiata da forze di polizia che hanno abbandonato momentaneamente le maschere, segno che non si apprestano ad attaccare, mentre il fronte di scontro si è spostato all'altro lato della piazza, lungo i fianchi del parco; qualche migliaio di persone fa pressione per entrare in piazza e viene respinta con fitto lancio di lacrimogeni
16,15 - la polizia dopo essere arrivata all'ingresso del parco ed essersi accanita contro le strutture dell'accampamento di Gezi, si sono ritirate grazie alla resistenza dei manifestanti
16,00 - sarebbero oltre 100 gli arrestati e moltissimi i feriti secondo giornalisti presenti a Taksim, le ambulanze però non riescono a raggiungere Gezi Park. Almeno sei i feriti in maniera grave alla testa, colpiti dai candelotti lacrimogeni. Diversi parlamentari dei partiti di opposizione hanno annunciato che passeranno la notte a Gezi Park per scongiurare interventi di forza. Gli scontri proseguono attorno al parco
15,00 - gli avvocati in stato di fermo sarebbero 73, da Ankare e non solo decine di avvocati democratici si stanno recando nella capitale. Continua la battaglia in Piazza Taksim, la polizia fa uso anche di granate accecanti e stordenti. Gli occupanti di Gezi Park invitano a raggiungerli per scongiurare lo sgombero
14,15 - centinaia di feriti, tutt'attorno Gezi Park, dov'è fitto il lancio di lacrimogeni sono ripresi gli scontri con maggiore intensità. Su Piazza Taksim si rialzano nuove barricate
13,30 - la polizia è entrata caricando dentro Gezi Park, la reazione compatta e determinata a fatto uscire le forze dell'ordine dal parco.
12,30 - riprendo gli scontri attorno a Taksim e nelle vie del centro sempre più vicini a Gezi Park. In stato di fermo decine di avvocati senza nessuna giustificazione.
12,00 - Situazione di stallo, la polizia circonda il centro culturale Ataturk, momento di calma
10,00 - Questa mattina la polizia si è presentata a Taxim massicciamente, sono in corso in questo momento fronteggiamenti nella piazza, mentre la situazione nel parco è ancora tranquilla. Le autorità affermano che le intenzioni sono quelle di sgomberare la piazza e rimuovere bandiere e striscioni dal Centro culturale Ataturk, mentre non ci sarebbero piani per il momento sul parco. Comunque sia nuovamente le forze di polizia stanno facendo uso pesante di lacrimogeni, gas urticanti e cannoni ad acqua, mentre i dimostranti rafforzano le barricate attorno al parco e cercano di contenere l'avanzata dello sgombero.