sabato 5 ottobre 2024

LA NUOVA MISSIONE DEI PROFESSORI TECNICI

-Francesco Maria Pezzulli-  Un estratto da L'Università indigesta e professori e studenti nell'accademia neoliberale

È uscito ieri, per MachinaLibro, il volume di Francesco Maria Pezzulli che tratta delle riforme neoliberali che hanno interessato l'Università italiana negli ultimi trent'anni. Ringraziamo l’autore per la condivisione dell’estratto dal capitolo «Lo sviluppo dell'Università neoliberale», che spiega in che contesto è stata imposta la terza missione e come essa impatta su ricerca e didattica

Jean Claude Trichet e Mario Draghi, rispettivamente Presidente uscente ed entrante della Banca centrale europea, il 5 agosto del 2011 inviarono una lettera al Governo italiano presieduto da Silvio Berlusconi, nella quale si sosteneva che:

 

Vista la gravità dell’attuale situazione sui mercati finanziari, consideriamo cruciale che tutte le azioni elencate siano prese il prima possibile per decreto legge, seguito da rati- fica parlamentare entro la fine di settembre 2011. Sarebbe appropriata anche una riforma costituzionale che renda più stringenti le regole di bilancio. 


La lettera dei due Presidenti Banchieri ha ricordato ai politici distratti le parole di Lafitte in trionfo all’Hotel de Ville [1]. Può essere considerata una lettera storica, dalla quale si evince un nuovo principio di governance: le ricette da adottare contro le crisi finanziarie non sono più di dominio della politica, ma vengono direttamente dettate dagli organismi finanziari sovranazionali. Non è certo un caso che già prima dell’avvertimento agostano, con sempre maggiore insistenza, cominciò a circolare tra gli italiani una nuova parolina anglofona, breve e neutrale all’udito, ma profetica e ricca di implicazioni: lo spread. Se sale troppo siamo fritti, e volgiamo lo sguardo alla Grecia; se, al contrario, scende possiamo tornare a guardare verso Nord[2] !


È noto come andarono le cose: il 5 agosto registra +390 e tre mesi dopo, precisamente il 9 novembre, lo spread arriva a quota +574. A questo punto dalle carte bollate si è passati ai fatti e nella stessa giornata il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nomina senatore a vita Mario Monti (tra le diverse cariche già Presidente dell’Università Bocconi, Commissario europeo per il mercato e la concorrenza e Consulente Internazionale di Goldmann Sachs), che sette giorni dopo diventa capo del governo al posto di Silvio Berlusconi, con voto favorevole di oltre il 90% del Parlamento [3] .

 

Per salvare la patria, dissero, servono tecnici e austerità. Come paese nel suo insieme abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità e ora siamo indebitati, questo è stato il ritornello, abbiamo vissuto come cicale e adesso è venuto il momento di vivere come formiche. Il timore di finire come la Grecia ha fatto il resto. Nel frattempo il Professore Monti della Bocconi inseriva il pareggio di bilancio delle strutture pubbliche nella Costituzione repubblicana, cosi come i suoi Ministri inserirono negli statuti dell’Università l’obbligo istituzionale di una terza missione, in aggiunta a quelle storiche di insegnamento e ricerca. La «terza missione» rappresenta l’ultimo tassello del divenire neoliberale dell’Università e comprende l’insieme delle procedure e attività che consentono di classificare le strutture universitarie in base a criteri competitivi e al grado d’interazione con il tessuto economico. Nella terza missione i Dipartimenti universitari sono equiparati ai centri di ricerca e sviluppo delle imprese, cosi come docenti e ricercatori sono equiparati a fornitori di servizi professionali ad alto contenuto tecnologico.

 

La terza missione diventa parte integrante dello Statuto dell’Università italiana con due Decreti: il Decreto Legislativo n. 19 (27/01/2012), con il quale vengono definiti i «Principi Ava» (di Autovalutazione, Valutazione periodica e Accreditamento delle sedi e dei corsi universitari) e il Decreto Ministeriale n. 47 (30/01/2013), con il quale vengono formalizzati i «parametri» e gli «indicatori» di valutazione che concorrono a definire il «profilo di competitività» di una sede universitaria e la sua capacità di valorizzare economicamente la ricerca


Due anni più tardi, nel 2015, sempre con un Decreto Ministeriale, vengono indicate dal Governo Renzi le «Linee guida per la valutazione della ricerca» e, in base a queste, viene redatto il Manuale per la valutazione della terza missione delle Università [4], che contiene gli indicatori di valutazione dettagliati e i risultati attesi dalle Università relativamente: 


   alla gestione economica della proprietà intellettuale (quantità e qualità di invenzioni, concessioni ed estensioni internazionali di brevetti; diritti su varietà vegetali; contratti di licenza ecc.);

·         al livello di imprenditorialità accademica (impatto occupazionale, economico e finanziario delle imprese spin-off dell’università e grado di collaborazione tra queste ultime e le strutture di ateneo);

·      ● al numero e qualità dei contratti di servizio acquisiti dall’Università e dai suoi docenti (attività commerciali; attività convenzionate; trasferimenti correnti da altri soggetti; trasferimenti per investimenti da altri soggetti);

·         al livello di collaborazione tra l’università e gli intermediari istituzionali (consorzi, parchi scientifici, incubatori);– all’attivazione di uffici interni alle sedi universitarie dedica- ti alle attività di trasferimento tecnologico e placement.

Con la terza missione i Professori e il personale tecnico amministrativo devono farsi carico delle attività connesse ai cinque punti di valutazione appena esposti [5] che, come vedremo, non solo rubano tempo alle prime due missioni ma ne influenzano anche lo svolgimento corrente e la qualità. La terza missione non si aggiunge semplicemente alle due missioni precedenti, ma in buona parte le riorganizza. Non sapremo mai se l’identificazione di tutto ciò con un aggettivo numerale, come se fossimo davanti a qualcosa di neutro o di naturale, sia dovuto al pudore dei tecnici o alle convinzioni interessate dei Professori della Bocconi.




Note

 

 [1] Il riferimento è alla celebre frase de Le lotte di classe in Francia dal 1848 al 1850 di Karl Marx: «Dopo la rivoluzione di luglio il banchiere liberale Lafitte, accompagnando il suo compare, il Duca d’Orleans, in trionfo all’Hotel De Ville, lasciava cadere queste parole: “d’ora innanzi regneranno i banchieri”».

 

[2] Lo «spread» è un divario tra due parametri economico finanziari: due prezzi, due quotazioni, due tassi di interesse o due rendimenti. Nel caso in questione, il «Btp decennale» italiano e l’omologo «Bund» tedesco. Vedi in proposito, A. Fumagalli, Sai cos’è lo spread? Lessico economico non convenzionale, Bruno Mondadori, Milano 2012. Per quanto riguarda il ruolo politico dei mercati finanziari, dello stesso autore, vedi, Bioeconomia e capitalismo cognitivo, Carocci, Roma 2007.

 

[3] Il governo Monti è stato il 61° esecutivo della Repubblica italiana ed è rimasto in carica per 529 giorni, dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013. Formato da personalità esterne al mondo della politica è considerato il secondo governo tecnico della storia repubblicana dopo il governo di Lamberto Dini (dal 17/01/1995 al 18/05/1996). Il terzo governo tecnico, cosiddetto di «unità nazionale», è stato quello presieduto da Mario Draghi (dal 13/02/2021 al 22/10/2022), artefice delle privatizzazioni dell’industria pubblica italiana negli anni Novanta, vicepresidente di Goldman Sachs Europa negli anni Duemila e Presidente della Banca Centrale Europea dal 2011 al 2019.

 

[4] D. Lgs n. 19, del 27 gennaio 2012 «Valorizzazione dell’efficienza delle università e conseguente introduzione di meccanismi premiali nella distribuzione di risorse pubbliche sulla base di criteri definiti ex ante anche mediante la previsione di un sistema di accreditamento periodico delle università e la valorizzazione della figura dei ricercatori a tempo indeterminato non confermati al primo anno di attività, a norma dell’articolo 5, comma 1, lettera a), della legge 30 dicembre 2010, n. 240»; DM n. 47 del 30 gennaio 2013 «Decreto autovalutazione, accreditamento iniziale e periodico delle sedi e dei corsi di studio e valutazione periodica».

 

[5] Decreto Ministeriale 27 giugno 2015 n. 458 «Linee guida valutazione qualità della ricerca (VQR) 2011-2014». Vedi anche «Manuale per la Valutazione della terza missione nelle Università e negli Enti di ricerca», Anvur 2015. (consultato il 23/05/2024).

 

pubblicato anche su Machina-deriveapprodi