venerdì 17 maggio 2024

“IN MOVIMENTO”

Prefazione a In viaggio immobile di Antonio Negri

-Clara Mogno-

«Nella seconda metà degli anni Novanta, prima a Parigi e poi a Roma, nel carcere di Rebibbia o nella sua casa trasteverina, Toni Negri scrive ogni mese per il quotidiano brasiliano «Folha de S.Paulo». Strano corrispondente immobilizzato dall’esilio francese e dalle patrie galere, egli pone sul mondo uno sguardo acuto. Dal calcio alla globalizzazione, da Machiavelli a Deleuze e a Spinoza, dalla necessità di riaffermare il progetto europeo all’analisi dei processi che investono il neoliberalismo, dalle tensioni del postfordismo alle contraddizioni del postmoderno, queste singolari cronache ci offrono la possibilità di capire cosa significhi fare della filosofia una pratica, una critica e una militanza»


Questa raccolta nasce dal ritrovamento da parte di Sergio Bianchi, in un cassetto, di una cartella di testi, scritti tra il 1996 e il 1999, ai quali ne sono stati aggiunti alcuni, proposti in traduzione dal portoghese quando gli originali non erano disponibili. Pensati e destinati per «La Fohla de S. Paulo», da una parte ci restituiscono uno spaccato della produzione culturale, politica, e intellettuale di quegli anni, attraverso le parole di un corrispondente d’eccezione che, una volta al mese per alcuni anni, racconta nelle sue cronache il presente a lui contemporaneo; dall’altra, attraverso questi testi, emergono alcuni dei tratti più caratteristici di Toni Negri: la capacità di analisi, certo, ma anche la curiosità, l’umorismo pungente, il movimento di un pensiero esigente e di un’attività continua.

Anche solo il titolo, ossimorico, ne è una conferma. Prima a Parigi, poi rinchiuso nel carcere di Rebibbia o ai domiciliari a Trastevere, Toni Negri scrive per un pubblico che lo legge a un oceano di distanza, e al quale vengono restituiti, attraverso una sorta di viaggio transatlantico, degli spaccati di un’Europa e di una globalità che, in quegli anni, si stanno definendo sempre di più in tutte le loro contraddizioni. Ma sebbene immobile, perché costretto dallo Stato italiano, Toni Negri è comunque in viaggio attraverso le sue letture, i suoi scritti, le corrispondenze, e le relazioni e i dialoghi che continuava a tessere.

E ritroviamo allora prima Parigi, con i suoi «giochi di società», la povertà e il grande sciopero del 1995 degli cheminots, poi il ruolo e la pratica della filosofia, la fabbrica della storia per pensare il presente, il postfordismo e l’analisi del postmoderno e delle sue produzioni (tra il film Crash, il Milan, Dario Fo, o le figure di Lady D. e di papa Wojtyla); poi ci sono l’Europa, l’Impero, le trasformazioni del lavoro, gli Stati Uniti e la globalizzazione. E, infine, anche degli scritti pensati per i Mondiali (che si sono tenuti nel 2002 in Giappone e Corea del Sud, e che videro vincere proprio il Brasile). Così si passa dall’Appiani e da un gol (solo immaginato) di Cappello contro il Torino agli stadi giapponesi e coreani, da Padova al calcio nella globalizzazione.

Nell’ultimo periodo, quando Toni mi ha chiesto di aiutarlo a ricomporre questa raccolta, non poteva uscire a causa delle sue condizioni di salute. E però era comunque in movimento e al lavoro, continuamente in viaggio e attento osservatore dei processi di trasformazione, di soggettivazione e di lotta in Europa e nel mondo, sempre curioso di avventurarsi nel nuovo e assetato di sapere come e cosa succedesse lì fuori, tra le manifestazioni contro la riforma delle pensioni in Francia, le lotte ecologiste e le manifestazioni femministe.

Alle persone che leggeranno queste pagine viene chiesto di fare «un viaggio immobile». Con questo libro tra le mani, probabilmente seduti (alla scrivania, o forse – per aggiungere un altro asse – in un treno o in tram e in viaggio), saranno trasportati nell’Europa della fine degli anni Novanta, per ritrovare, forse, la possibilità di assumere una modalità dello stare nel mondo che permetta, nonostante la solitudine immobilizzante e l’impotenza in questi tempi sempre più bui, di rimetterci in movimento con forme nuove, potenti. E tutte, ancora una volta, da inventare in comune.







Riprendiamo da EuroNomade la segnalazione dell’uscita del libro di Antonio Negri In viaggio immobile. Cronache per la «Fohla de S. Paulo» a cura di Clara Mogno