Occupazioni nella Firenze del lusso
solo sgomberi e nessuna soluzione
Aleggia aria di sgombero sull’occupazione dell’Hotel Astor dove, grazie al Movimento di lotta per la casa, una settantina di persone ha trovato un tetto
L’occupazione dell’Astor, hotel che appartiene ad una società in
fallimento e chiuso da tempo, è un simbolo importante in una città turistica
come Firenze che espelle ogni anno residenti sia per i costi divenuti
insostenibili che per la mancanza assoluta di servizi per i cittadini in alcune
zone della città, specialmente nel centro storico.
Se già l’amministrazione fiorentina è dura nei confronti delle
occupazioni, il governo Meloni sta mettendo in atto una vera e propria
tolleranza zero, tanto che Federico Mollicone, deputato di FdI, e fedelissimo
di Meloni, ha dichiarato su La7 a proposito delle applicazioni del decreto
anti-rave che ‘Se l’occupazione di un edificio è a danno della proprietà
privata o pubblica ed è pericolosa, la norma (anti-rave n.d.r.) va applicata’.
Non a caso Jacopo Cellai e Alessandro Draghi, consiglieri comunali di FdI,
hanno denunciato gli allacci abusivi a luce, gas e acqua presso l’hotel Astor.
Quindi è illegale fare degli allacci abusivi perché 70 persone possano avere
acqua calda ed elettricità, mentre è perfettamente legale lasciarli per strada.
Nessuno pare preoccuparsi dell’altissimo numero degli sfratti a
Firenze, dell’aumento vertiginoso dei prezzi degli affitti che si aggira in
media sul 35%, secondo le stime di Abitare Co., del fatto che sempre più
famiglie stanno entrando in difficoltà abitativa per via dell’esplosione del
caro-vita, di lavori scarsamente retribuiti, delle basse pensioni e della
perdita del lavoro che non permette a molte persone di continuare a pagare
l’affitto o il mutuo.
In questa situazione già potenzialmente esplosiva dal punto di
vista sociale, è preoccupante che per il momento non siano previste
sistemazioni alternative dopo che queste persone che verranno sgomberate. A
breve inizierà l’emergenza freddo, come si può continuare a chiamare emergenza
il fatto che in inverno fa freddo e chi vive per strada ha bisogno di trovare
un posto al caldo. Mancano spazi che queste persone possano chiamare casa.
Considerare anche l’avvicendamento delle stagioni un’emergenza è un modo come
un altro per non risolvere i problemi in maniera strutturale e per non cercare
soluzioni di lunga durata.
Molti e molte si sono scandalizzati per le parole del ministro
Piantedosi che ha definito i migranti, carico residuale, esseri umani trattati
come degli scarti. Eppure anche quando un’amministrazione si preoccupa soltanto
di risolvere le questioni di legalità e mette per strada decine di persone
senza una soluzione alternativa non tratta forse questi esseri umani allo
stesso modo? Residui di cui liberarsi, poveri e perciò indecorosi, inadatti
alla città del lusso. Meglio allontanarli perché nessuno li possa vedere.
Invece di sgomberi, tolleranza zero e retorica vuota sulla
legalità servirebbe una politica seria sulla casa a cominciare dal rendere
disponibili gli 800 appartamenti popolari vuoti e blindati e a fermare la
vendita del patrimonio immobiliare pubblico.