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COLLANA — I LIBRI DI PRESSENZA
per gentile concessione dell'Editore pubblichiamo la Nota dell’Autore
Il volume
raccoglie nove saggi pubblicati fra il 1986 e il 1993 dalla Rivista bimestrale
di Cultura ed Arte - “Alla Bottega”, attiva a Milano dal 1963 e diretta dal suo
fondatore Pino Lucano scomparso nell’estate del 1998. Non c’eravamo mai visti
in presenza, ma in quegli anni abbiamo intrattenuto uno scambio proficuo di
corrispondenza politica. Un intellettuale a tutto tondo che spaziava dall’arte
alla letteratura (istituì il premio Aspera riservato alla poesia inedita),
senza tralasciare i contributi sulle scienze sociali. Grazie a questa sua apertura
culturale oltre ai tanti autori “politici” accolse anche me fra i collaboratori
della sua creatura.
I saggi in
questo libro sono stati impaginati seguendo l’ordine cronologico della loro
uscita partendo dal n.3/86 al n.3/93. I numeri di mezzo corrispettivi
intervallati sono: 2/87, 4/87, 2/88, 3/88, 1/89, 4/89, 5/92. Inoltre, abbiamo
sostanzialmente mantenuto – in linea di massima – la stessa architettura
strutturale dei testi originale, salvo la revisione necessaria per refusi e
parti mancanti.
L’arco
saggistico temporale di questo lavoro si colloca nell‘intermezzo degli anni sul
finire della lunga stagione conflittuale iniziata in Italia nel ’68 (ed
arenatasi dopo l’esplosione del movimento del ’77) fino alla completa
affermazione sul piano planetario del paradigma neoliberista negli anni Novanta
dello scorso secolo. Un periodo dominato dal sistema postfordista
dell’accumulazione coll’imposizione della finanziarizzazione globalizzata e con
la nascente rivoluzione informatizzata, affermatasi via via, in modo sempre più
crescente, estendendo il suo comando mediante la ricomposizione del capitale
dentro le piattaforme algoritmiche dei nostri giorni.
Su tutto ciò
ci si interroga su due questioni fondamentali: questa fase ha generato quegli
anticorpi antagonisti che nella breve storia del capitalismo si sono
determinati nel corso dell’Otto-Novecento? La moltitudine del proletariato
cognitivo sarà capace di Fare Comune
della cooperazione sociale e sottrarsi alla forma matura della sussunzione
vitale esercitata dalla razionalità sistemica dominante?
Questo il
nocciolo che ben è riuscito ad evidenziare Antonio Sciarrino, il nostro giovane
studioso ed attivista dei movimenti anticapitalistici del tempo presente, al
quale abbiamo affidato la Prefazione del volume. Il tentativo di questi lavori,
dichiaratamente immersi in quel filone di pensiero critico che è riuscito ad
andare oltre l’operaismo, resistendo così all’implosione subita dal marxismo
ortodosso otto-novecentesco, era quello di riuscire ad avanzare un’analisi
della pars destruens della crisi della
modernità. Ma nello stesso tempo cercando di dimostrare che tutte le ipotesi
risolutive della crisi sistemica, in realtà, andavano semplicemente a tamponare
la caduta: la crisi è divenuta la condizione stessa dalla razionalità
capitalistica, strumento essenziale dell’adattamento alla lunga agonia secolare.
Solo una ripresa del conflitto sociale può ricostruire i tasselli di una nuova
pacifica razionalità comunitaria. Senza un nuovo movimento conflittuale
prenderanno campo l’insostenibilità ecologica del modello produttivo della
società dominante e le incontrollabili derive politiche bellicistiche in atto
(verso cui sta scivolando la competizione globale fra stati per la conquista di
posizioni di dominio nella scala gerarchica del potere imperiale), le quali non
lasceranno in piedi né alcuna speranza di pace per la società contemporanea né
alcun futuro per le generazioni a venire.
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