UN NUOVO PATTO SOCIALE EUROPEO
- Toni Casano -
il reddito di base come diritto ad un’esistenza degna
Lanciata nel settembre del 2020 si concluderà il prossimo 25 giugno la campagna dell’ICE (Iniziativa dei Cittadini Europei) per l’introduzione del Reddito di base incondizionato nell’Unione, procedura che prevede la raccolta di almeno 1 milione di firme (online) da parte di altrettanti cittadini europei che risiedono nei diversi stati membri
In una recente
intervista rilasciata a METEOWEEK Giuseppe
Allegri, del nodo italiano della rete internazionale BIN-Basic Income Network,
ha rilanciato l’appello per la raccolta firme di iniziativa
dei cittadini europei che propone l’introduzione di un reddito di base
incondizionato nell’ Unione Europea: “La richiesta di introduzione di un
reddito di base universale e incondizionato nei 27 Stati dell’UE, che si può sottoscrivere
fino a giugno 2022 direttamente sul sito https://eci.ec.europa.eu/014/public/#/screen/home (dove
si raccolgono le firme con il numero di un documento di identità), esplicita la
necessità di rendere operativa una concreta solidarietà europea, tra
cittadinanze e istituzioni, per lottare – ha dichiarato Allegri – contro
precarietà e insicurezza, al tempo della pandemia e per affermare finalmente
un’Europa sociale, oltre quella economica e monetaria, nelle transizioni
ecologica e digitale, come modello opposto agli istinti belligeranti dei
nazionalismi che ora vediamo nuovamente all’opera nell’aggressione russa
all’Ucraina in Europa orientale.”
Quello che si propone la rete associativa, promotrice del dispositivo giuridico
da introdurre nell’ordinamento-UE, non è soltanto il varo di una misura
redistributiva di sostegno al reddito, ma prospetta un nuovo modello di
protezione sociale adeguato ai bisogni dei cittadini. Bisogna, così come
auspica l’autorevole esponente di BIN-Italia, “tornare a pensare lo spazio
continentale come spazio globale di immaginazione istituzionale di nuovi
strumenti di protezione e sicurezza sociale”. In altri termini, tenendo lo
sguardo proiettato verso le generazioni future, “bisogna tenere insieme – ci
dice Allegri – eguaglianza e libertà, autonomia individuale e solidarietà
collettiva, dentro le sfide della società digitale e automatica, che stiamo già
vivendo, quando la promozione e la protezione della dignità umana, in un quadro
di ecologia sociale e politica, torna ad essere il primo e fondamentale
obiettivo del vivere associati”.
Giuseppe Allegri è fra i ricercatori più attenti sulle condizioni di
precarizzazione generalizzata che attraversano la società contemporanea e che
contrassegnano una generazione dal futuro sempre più incerto, avverso le quali
urge la ricostruzione di “una solidarietà di tipo nuovo”, così come avvertiva
il sociologo Pierre Bourdieu.
Sul tema del reddito garantito è stata prodotta una nutrita e vasta
letteratura, ancor prima della crisi del sistema produttivo della fabbrica
fordista ed ancora ora nell’era della produzione digitale. Oggi la garanzia
reddituale in forma incondizionata, nella situazione di precarizzazione universalizzata,
è diventata una misura esistenziale necessaria, non solo in termini di accesso
alla attività produttiva (diversamente regolato rispetto al vigente
imbarbarimento del “mercato di lavoro”), ma anche per i riflessi diretti
dell’insostenibilità di una crescita esponenziale che si riverberano nella
crisi ambientale e climatica.
Tuttociò, evidentemente, in uno con la frammentazione territoriale, acuisce le
diseguaglianze e la disgregazione sociale, di cui soffre una larga fetta della
società europea e che di fronte a questo conflitto bellico permanente può solo
affondare – ancor più sul piano globale – i solchi della sofferenza di un
pianeta già fin troppo martoriato dalle guerre cd. “regionali”: non vorremmo
mai che sull’altare di una politica bellica comunitaria (la corsa all’armamento
di un esercito-UE) si dovessero sacrificare ancora una volta le politiche di
sostegno sociale, abbastanza in sofferenza – eufemisticamente detto – dopo il
cataclisma pandemico.
Ecco perché anche Pressenza sostiene la campagna dell’ICE (Iniziativa dei
Cittadini Europei) per l’introduzione del Reddito di base incondizionato
nell’UE, guardando ad un nuovo modello di sviluppo fondato su i cardini della
Pace, Solidarietà e Cooperazione sociale: cardini che l’Europa dovrebbe far
valere, distaccandosi definitivamente dai rigurgiti novecenteschi e rilanciando
sul piano planetario l’assoluto valore della kantiana Pace perpetua, al di là
degli stati e nazionalismi identitari, per una comune e pacifica Nazione
universale.
Pressenza e Bin-Italia