martedì 12 marzo 2019

LA ‘CLASSE-MOLTITUDINE’

può una molteplicità decidere e agire politicamente?  quale alternativa possibile affinché la molteplicità politica possa organizzarsi in un modo efficace senza dover ridurre la propria pluralità interna?

-Michael Hardt-

dalla classe alla moltitudine

dalla moltitudine alla classe apice uno (C’)


La storia del pensiero politico, o almeno la sua tradizione dominante, ci insegna che solo l’uno, il sovrano, può decidere e agire politicamente, sia questo il re, il concilio, il partito o il popolo. Tuttavia i movimenti politici più ispiranti e potenti degli ultimi decenni hanno insistito, al contrario, sulla loro molteplicità interna. Dal punto di vista di questa tradizione dominante è possibile condannare questi movimenti: se vogliono costituire una forza politica duratura ed efficace, allora dovrebbero abbandonare la loro molteplicità e adottare, al suo posto, un soggetto tradizionale e unificato attraverso, per esempio, dei meccanismi di rappresentanza e delle strutture centralizzate decisionali.
Diversamente l’obiettivo [corsivo NbBm]  è di sviluppare una concezione della classe che non rinvii solamente alla classe operaia ma che sia in sé stessa una molteplicità, vale a dire una formazione politica che mantenga le promesse della moltitudine.
È per questo motivo che la classe – la «classe-moltitudine» – piuttosto che la coalizione mi sembra un concetto più appropriato. È un concetto di classe che non è solamente composto di una molteplicità, ma che articola inoltre dei legami interni di solidarietà e un’intersezione tra le lotte, dove ciascuna di esse riconosce che l’altra è «un capitolo della propria storia politica e sociale» come dice Luxemburg. Ecco la sua modalità di articolazione, la sua modalità di assemblea. Chiamiamo questo concetto trasformato di classe “classe primo”: in questo modo, invece di classe-moltitudine-classe, il movimento che provo a descrivere qui è quello di classe-moltitudine-classe apice uno: C-M-C’, per indicare la trasformazione che avviene nel darsi stesso del processo.
Si tratta questa di una prima risposta teorica alla mia domanda di partenza: una molteplicità può agire politicamente? Si, lo può fare in quanto classe primo, in quanto molteplicità articolata dall’interno verso una lotta contro il capitale, il patriarcato, la supremazia bianca, e altre forme di dominazione. È vero, è una risposta puramente formale, concettuale, ma è forse uno schema possibile per pensare e portare avanti un simile progetto politico.

Tratto dalla traduzione italiana di Clara Mogno - C-M-C’: classe – moltitudine – classe apice uno [dell’intervento di Michael Hardt del 28 febbraio 2019 all’Université Paris Diderot]