mercoledì 17 aprile 2013

Newsletter n.11

RASSEGNA QUINDICINALE


di Augusto Illuminati
Il Terzo Stato si riunì nella sala della pallacorda. I bolscevichi sgombrarono l’Assemblea costituente. Dissero che il Terzo Stato era tutto e che la guardia era stanca, seguirono determinati fatti. Qualcosa frena invece il M5S. Non si capisce cosa… si girano i pollici, occupano simbolicamente il parlamento e discettano sulle commissioni ordinarie senza governo e sul costo della vita romana per i deputati. Non sfruttano minimamente la loro forza parlamentare (né per compromessi governativi né per ribellioni di sistema) e neppure la supportano con iniziative fuori dai palazzi


di Collettivo Uninomade
il settore dell’informazione e più in generale della comunicazione è diventato centrale nel bio-capitalismo cognitivo. Giornali e tv sono strumenti ausiliari imprescindibili del sistema economico-politico, enti accessori della governamentalità, il cui incarico è la riproposizione di un processo perpetuo di azzeramento del conflitto. L’anomalia grillina, a partire dai social network e dalla streaming tv, è stata capace di costruire un’arma potente, “ma il limite del progetto sta nel fatto che rischia di rappresentare, a sua volta, un modello, un format, speculare a quel potere che si vuol mettere in discussione”


di Monica Di Sisto
Anche nel mezzo della crisi, le politiche di liberalizzazione non si fermano. Sotto tiro al Wto sono ora i servizi pubblici – insieme a quelli privati – con un progetto di accordo che va fermato subito. Che cosa resta della democrazia quando il potere decisionale pubblico su settori chiave quali i servizi finanziari (bancari, contabilità, assicurazioni, ecc.), il commercio al dettaglio, i trasporti, le telecomunicazioni, il turismo è preso in mano dai negoziatori del Wto?


di Elisabetta Teghil
le misure di privatizzazione dei servizi, inclusi l’insegnamento e la salute, fanno parte dell’accordo GATS e quelle nell’ambito del TRIPS estendono la proprietà intellettuale fino a brevetti sul vivente. Tutti accordi fatti nell’ambito del WTO. Tutto si impernia sul trasferimento delle risorse dal pubblico al privato. La guerra è a quelle/i che avevano inteso l’istruzione come strumento di riscatto sociale. L’attacco è ai luoghi in cui la conoscenza tende a riprodursi socialmente, per destinare, invece, le risorse solo là dove diventa trasmissione di potere


di Bruno Settis e Carlo Paris
ALBA (Alianza bolivariana para los pueblos de Nuestra America) nasce come accordo politico, sociale ed economico tra Venezuela e Cuba, al quale hanno aderito Ecuador, Bolivia, Nicaragua. Come dice Vasopollo “non si sta costruendo un socialismo sulla base di un unico modello da esportare, come è avvenuto in Europa in passato. Si tratta di socialismi che hanno percorsi, culture, modelli differenti (…) ma sono tutti uniti intorno alla costruzione di una società che, in questa fase di transizione, può essere definita un socialismo non di mercato ma conmercato, che mette in discussione in maniera profonda la legge del profitto”


di Antiper
un tempo la tecnica era al servizio dell’uomo, oggi il rapporto è capovolto. Egli è asservito ad essa e non è più soggetto della storia, la tecnica l’avrebbe sostituito. Anche una certa filosofia di sinistra ne afferma la sua supremazia, perfino la lotta di classe sarebbe venuta meno e sottomessa di fronte alla supposta neutralità della tecnica. Ma le cose stanno proprio così? Oppure, invece, la tecnicalità riproduttiva assume la forma temporale specifica del dominio capitalista, attraverso cui si maschera di oggettività la legge del profitto?


di Giorgio Cremaschi
nella piccola Islanda le scelte della politica di fronte alla crisi sono state molto diverse da quelle di Spagna, Grecia e Portogallo. In quel paese si è deciso, democraticamente, di considerare insopprimibile la tutela sociale e sanitaria e di scaricarne i costi su banche e finanza
 

di Rossana Rossanda
L’attacco a Bersani perché non si presentasse alle Camere, il “piano B” con Berlusconi tornato protagonista, secondo il copione del Quirinale. Tra una sinistra subalterna e la storica mancanza, in Italia, di una destra almeno formalmente democratica, scivoliamo lungo una deriva mortale per la nostra fragile democrazia


di Antonio Negri
Si può procedere dall’affermazione che se si vuole essere liberi si deve essere uguali? Che cosa potrà essere “costituente” oggi se non costituirà un nuovo equilibrio fra libertà ed uguaglianza, calibrato sulle condizioni comuni della produzione sociale? Le forze politiche presenti in parlamento – invece- non vanno oltre quell’alto livello amministrativo. Adorano la vecchia Costituzione … a loro basta la trasparenza della vita istituzionale, lucidare la Costituzione a questo scopo