domenica 11 marzo 2012

Salute sui luoghi di lavoro. Il governo Monti taglia anche i controlli

una lettera per protestare contro questo incredibile e pericoloso progetto
Ci siamo sentiti in dovere di fare questo appello per Andrea Gagliardoni, Matteo Valenti, Ruggero Toffolutti, Giuseppe Coletti, Vladimir Toder, Tullio Mottini, Maurizio Manili, Antonio Schiavone, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rocco Marzo, Antonio Santino, Rosario Rodinò , Giuseppe Demasi e per gli altri tantissimi lavoratori che non si sono più perchè sono morti sul lavoro.
L’abbiamo fatto anche per chi rimane invalido sul lavoro, per chi si ammala e muore di malattie professionali.
Vorremmo che questo appello fosse pubblicato dai mezzi d’informazione, ma non perché lo chiediamo noi, ma perché credete sia la cosa più giusta da fare.
Perché sopprimere o ridurre i controlli per la tutela ambientale, per la salute e la sicurezza sul lavoro è molto pericoloso.
Si rischia di creare un senso di impunità in molti imprenditori, significa ridurre le tutele per la salute e la sicurezza sul lavoro.
Sappiamo benissimo che molti imprenditori considerano la sicurezza sul lavoro come un costo insopportabile per le aziende, figuriamoci adesso in questo tempo di crisi e con i controlli soppressi o ridotti.
I controlli per la tutela ambientale, per la salute e la sicurezza sul lavoro sono molto importanti.
Noi vorremmo un Italia migliore, dove ogni anno non ci siano oltre 1200 ammazzati sul lavoro, dove non ci siano migliaia di morti per malattie professionali, dove non ci siano oltre 25 mila invalidi sul lavoro, dove non ci siano un milione di infortuni sul lavoro.
Se in cuor vostro, credete che questo appello sia giusto, che vale la pena di combattere per una giusta causa, beh allora diffondete l’appello, aderite per email, inviatelo a tutti i vostri contatti email, pubblicatelo sui vostri blog, sui vostri siti web, sulle vostre bacheche facebook e su Twitter.
Saluti.  (Marco Bazzoni-Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza-Firenze)
Il Governo Monti, ha varato il decreto semplificazioni (DL 5/2012), che è stato poi emanato dal Presidente della Repubblica il 9 Febbraio 2012. Tra gli articoli di questo decreto, ne è stato inserito uno, l’articolo 14, che tende a depotenziare in maniera spudorata i controlli per la salute e la sicurezza sul lavoro (articolo 14, comma 4, lettera f). Ma lo fa in un modo così vergognoso, che forse neanche l’ex Ministro Sacconi sarebbe riuscito a fare altrettanto. Questo articolo, prevede, la soppressione o la riduzione dei controlli per la sicurezza sul lavoro per le imprese in possesso del certificato di qualità Iso-9001 o altra appropriata certificazione emessa, a fronte di norme armonizzate. In pratica con l’entrata in vigore del DL basterà avere un certificato UNI ISO-9001 o UNI ISO-14001 o BS OHSAS 18001 per vedere soppressi, o forse ridotti, tutti i controlli della pubblica amministrazione, tranne che in materia fiscale e finanziaria.
Tra l’ altro le certificazioni UNI ISO-9001 o UNI ISO-14001 niente hanno a che vedere con la tutela della sicurezza sul lavoro, ma sono relative la prima al sistema qualità (del prodotto finito), la seconda alla tutela dell’ ambiente.
Inoltre tali certificazioni non vengono assegnate da organi statali o sovranazionali di controllo, ma da aziende private che devono essere solo autorizzate dal Ministero del Lavoro.
E’ ovvio prima di tutto che le aziende private vengono autorizzate dal Ministero del Lavoro non tanto sulla base di verifica della loro reale professionalità, ma soprattutto sulla base del potere politico ed economico che possono dimostrare.
E’ ovvio poi che essendo aziende private pagate da altre aziende che hanno bisogno a vario titolo della certificazione, fanno il possibile per rilasciare la certificazione per poter essere pagate.
Purtroppo non è finita qui, il governo ha avuto anche la straordinaria idea di inserire il comma 4, lettera d, in cui si inserisce il concetto di “collaborazione amichevole” con i soggetti controllati al fine di prevenire rischi e situazioni di irregolarità"
Quale contorsione mentale si è prodotta per arrivare all’idea geniale che chi controlla non deve recare intralcio all’impresa controllata ? Chi svolge il ruolo di vigilanza e controllo deve per la natura stessa del suo ruolo creare intralcio, guardare ovunque in un luogo di lavoro, chiedere conto di tutte le misure di prevenzione attuate dalle aziende ? La normativa in vigore non consente la “ collaborazione amichevole “ : se un ispettore ASL riscontra una violazione e non la sanziona, nell’interesse della salute e della sicurezza del lavoratore, compie una grave omissione di atti di ufficio in quanto Ufficiale di Polizia Giudiziaria con denuncia d’ ufficio alla Procura della Repubblica !
Inoltre al comma 4 è previsto che i regolamenti siano emanati su proposta del Ministro per la P.A., dello sviluppo economico e dei Ministri competenti (...) sentite le associazioni imprenditoriali, ma senza riferimento alle organizzazioni sindacali. L’art.14 costituirà, se approvato, una grave violazione della direttiva europea sulla sicurezza sul lavoro in quanto l’articolo 4, comma 2, della direttiva quadro europea 89/391/CEE, dice: "Gli Stati membri assicurano in particolare una vigilanza ed una sorveglianza adeguate"
Riteniamo pertanto che l’articolo 14 del decreto semplificazioni non vada modificato come molti chiedono, ma semplicemente cancellato. In un paese in cui quasi 10 000 lavoratori all’anno muoiono per infortuni (circa 1200) e per tumori professionali (circa 8000) non è possibile abbassare neanche un po’ la guardia quando è in gioco la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Marco Bazzoni-Operaio metalmeccanico e Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
Marco Spezia, Ingegnere e tecnico della sicurezza sul lavoro, La Spezia
Andrea Bagaglio, Medico del Lavoro, Varese
Manuele Cordisco, Tecnico della Prevenzione, Roma
Gino Carpentiero - medico ASL Firenze e membro del Direttivo Nazionale di Medicina Democratica
Chi è interessato ad aderire all’appello può inviare la sua adesione con nominativo, azienda, qualifica e città a: bazzoni_m@tin.it