-NbBm-
QUANDO MAO TSE TUNG DIVENNE
UN SIMBOLO POP
partendo dal situazionismo di Guy Debord ,
declinato in
pratica-rivoluzionaria-scrittoria, 
ControManifesto del maodadaismo
letto al Convegno della
Cooperativa scrittori
decisero di spogliarsi, di segnarsi il viso e
il corpo,
come selvaggi in
come selvaggi in
una cerimonia iniziatica,
di dimenticare la
grammatica e la sintassi,
di anagrammare le parole sconosciute,
di parlare in
versi,
di regredire al livello più lontano del passato
e di immaginare gli scenari
più avanzati del futuro,
di riprovare a reinventarsi tutti i linguaggi del
mondo, perché tutti i linguaggi del mondo avevano già fallito
Diciamo DADA e intendiamo la nostra collocazione altrove.
Oggi – fuori di qui – nella vita entusiasmante del proletariato giovanile
mobile, della classe operaia in lotta, delle donne e dei gay che sperimentano
forme di vita non sessista e non competitiva,
dichiariamo la nascita del
MAO-DADAISMO, una pratica della scrittura non separata, ma trasversale, capace
di ricomporre gli ordini dell’esistenza.
Oltre la politica del compromesso,
oltre
la cultura del compromesso, fatte per riprodurre e giustificare il dominio del
capitale sul tempo di vita, dichiariamo la nascita del TRASVERSALISMO, forma
teorica che interpreta il percorso pratico della
scrittura-creatività-sovversione.
I nuovi scrittori sono dentro il proletariato
giovanile mobile, fra i gay, fra le donne, fra gli operai assenteisti, fra i
rivoluzionari, fra i lavoratori intellettuali che affrettano la fine della
società fondata sulla miseria e sul lavoro.
Dissolutezza sfrenatezza festa.
Questo è il livello a cui è attestato il comportamento dei giovani, degli
operai, degli studenti, delle donne.
E se per i burocrati questa non è
politica, ebbene, è la nostra politica, magari la chiameremo in un altro modo.
Appropriazione e liberazione del corpo, trasformazione collettiva dei rapporti
interpersonali sono il modo in cui oggi ricostruiamo un progetto contro il
lavoro di fabbrica, contro qualsiasi ordine fondato sulla prestazione o sullo
sfruttamento.
Per l’approfondimento si rinvia al volume di
Luca
Chiurchiù "A/traverso, la rivoluzione è finita abbiamo vinto"
edito da DeriveApprodi