di Giorgio Cremaschi*
E’ in atto una terribile sopraffazione nei confronti delle ragioni e dei diritti di un’intera Valle e di tutti noi. La Tav in Valle Susa deve essere realizzata assolutamente, a tutti i costi. Non ci sono argomentazioni tecniche, valutazioni di buon senso, richieste di confronto che possano essere ammesse. Ogni esitazione è considerata tradimento. Per questo la Valle viene militarizzata con un’occupazione e un intervento senza precedenti, mentre una indecente campagna di disinformazione cancella le ragioni di chi lotta e trasforma tutto in una questione di ordine pubblico. Eppure solo pochi giorni fa avevamo visto decine di migliaia di persone attraversare serenamente la Valle, nella totale solidarietà della popolazione. Ora tutto questo viene cancellato per la ricerca degli infiltrati, degli esaltati, dei violenti. Non ci stiamo, vogliamo ricordare che c’è una persona che rischia la vita, si chiama Luca Abbà, perché ha compiuto un atto di resistenza non violenta. Vogliamo ricordare che dopo la resistenza passiva, attuata contro lo sgombero dell’autostrada, quando le telecamere sono andate via, si è scatenato un violentissimo intervento da parte della polizia, intervento che oggi viene presentato come “scontri”, ma che in realtà è stata una gigantesca e terribile caccia all’uomo e alla donna. Militanti dei No Tav sono stati bastonati e offesi. Una donna tra queste. Senza nessuno che riprendesse la scena. Un giovane operaio della Fiom, Federico, è ora agli arresti.
Intanto l’occupazione militare di una parte del territorio della nostra repubblica viene estesa e l’ex Ministro degli Interni reclama un’ulteriore intervento dell’esercito.
Si dice che la Val Susa è terra di sperimentazione delle forze eversive. Da quel che ho potuto vedere e vivere a me pare che la Val Susa sia diventata la terra di sperimentazione della negazione della democrazia, una cavia per l’Italia, così come la Grecia lo è per tutta l'Europa.
Per questo è giusto mobilitarsi al fianco del popolo della Valle Susa e dei militanti No Tav e collegare la loro lotta a tutte le lotte per la democrazia e i diritti in atto nel paese, che sono di fronte alla stessa sordità autoritaria. Tra tutte ricordiamo quelle dei lavoratori Vagon Lit, alcuni dei quali da tre mesi sono su una torre a Milano, licenziati in 800. Con un 50% dei costi preventivati per la Tav si potrebbero salvare tutti questi posti di lavoro e ripristinare un servizio di treni, questo sì, indispensabile per il paese. Ma la politica ufficiale, quella dei palazzi, non ha nulla da dire se non sostenere gli interventi della polizia.
Dobbiamo mobilitarci. Lo faremo in questi giorni, lo faremo il 9 a Roma affratellando la manifestazione della Fiom alla lotta per la Tav, lo faremo il 31 marzo a Milano, per dire “Occupiamo piazza Affari”, cioè per contestare il vero potere, quello finanziario, che sta distruggendo i nostri diritti, l’ambiente e la democrazia.
Intanto l’occupazione militare di una parte del territorio della nostra repubblica viene estesa e l’ex Ministro degli Interni reclama un’ulteriore intervento dell’esercito.
Si dice che la Val Susa è terra di sperimentazione delle forze eversive. Da quel che ho potuto vedere e vivere a me pare che la Val Susa sia diventata la terra di sperimentazione della negazione della democrazia, una cavia per l’Italia, così come la Grecia lo è per tutta l'Europa.
Per questo è giusto mobilitarsi al fianco del popolo della Valle Susa e dei militanti No Tav e collegare la loro lotta a tutte le lotte per la democrazia e i diritti in atto nel paese, che sono di fronte alla stessa sordità autoritaria. Tra tutte ricordiamo quelle dei lavoratori Vagon Lit, alcuni dei quali da tre mesi sono su una torre a Milano, licenziati in 800. Con un 50% dei costi preventivati per la Tav si potrebbero salvare tutti questi posti di lavoro e ripristinare un servizio di treni, questo sì, indispensabile per il paese. Ma la politica ufficiale, quella dei palazzi, non ha nulla da dire se non sostenere gli interventi della polizia.
Dobbiamo mobilitarci. Lo faremo in questi giorni, lo faremo il 9 a Roma affratellando la manifestazione della Fiom alla lotta per la Tav, lo faremo il 31 marzo a Milano, per dire “Occupiamo piazza Affari”, cioè per contestare il vero potere, quello finanziario, che sta distruggendo i nostri diritti, l’ambiente e la democrazia.
* Rete28Aprile