sabato 21 settembre 2019

MERITOCRAZIA, LO STORYTELLING DEL NEOLIBERISMO


 la maschera ideologica dominante del neoliberismo 






[NbBm]   la narrazione “meritocratica” legittimante le diseguaglianze  distributive della ricchezza messe  a nudo dall'economista francese in  “Capital et idéologie”   (SEUIL)  





Nelle società contemporanee, la narrazione dominante è quella “meritocratica” già analizzata da Michael Young negli anni Cinquanta in un libro capito a rovescio (Meritocracy era una satira, recentemente è stato preso come un manuale per far carriera). Piketty riassume così lo storytelling del neoliberismo: “La disuguaglianza moderna è giusta, perché deriva da un processo liberamente accettato dove ognuno ha pari opportunità di accesso al mercato e alla proprietà, e dove tutti beneficiano spontaneamente dell'accumulazione dei più ricchi, che sono anche i più intraprendenti, i più meritevoli e i più utili [alla società]”.

L’economista francese sottolinea che questa visione in teoria si colloca all’estremo opposto rispetto ai meccanismi della disuguaglianza nelle società premoderne, che si basavano su rigide, arbitrarie e spesso dispotiche disparità di status. Il problema, afferma il libro, “è che questa grande narrazione proprietaria e meritocratica, che ha avuto la sua prima ora di gloria nell'Ottocento, dopo il crollo delle società dell'Ancien Régime, e una riformulazione radicale di ambizioni mondiali dopo la caduta del comunismo sovietico e il trionfo dell’ipercapitalismo, appare oggi sempre più fragile”.

Capital et idéologie affronta in prospettiva storica il problema della distribuzione della ricchezza all’interno delle società più diverse, dalla Svezia al Brasile, dagli Stati Uniti all’India, arrivando a due conclusioni: primo, la diseguaglianza è fortemente aumentata negli ultimi anni, essenzialmente per scelte politiche dei governi e, senza interventi correttivi, essa è destinata ad aumentare ancora: “C'è ovunque un abisso tra i proclami ufficiali ‘meritocratici’ e la realtà che le classi svantaggiate devono affrontare in termini di accesso all'istruzione e alla ricchezza. Il discorso meritocratico e imprenditoriale appare molto spesso un modo conveniente per chi trae vantaggi dal funzionamento dell'attuale sistema economico per giustificare qualsiasi livello di disuguaglianza, senza nemmeno doverlo esaminare, e per stigmatizzare i perdenti per la loro mancanza di meriti, virtù e diligenza”.

dalla recensione a “Capital et idéologiedi Fabrizio Tonello , “Piketty: il capitalismo non è più in grado di giustificare le sue disuguaglianze, MicroMega