mercoledì 7 novembre 2018

globlock \ LA CONSUETA CAPACITÀ DELLE DONNE

INTERSEZIONI METICCE - COSTRUIRE RETI DI RELAZIONI A PARTIRE DA SÉ
-ida dominijanni-



Oltre il Midterm: le elezioni durano un giorno, le legislature quattro anni, ma la scommessa della politica delle donne è più alta e più lunga \Impronte di genere, di classe e di razza: l’intreccio di femminismo, lotta sociale e lotta al razzismo \Dal 9 novembre di due anni fa a oggi la mobilitazione femminista non si è mai arrestata e si è radicalizzata, nei contenuti e nelle pratiche


“Non è l’anno della donna, è l’anno delle donne”, titola il sito della Cnn. “Non chiamatelo l’anno della donna, chiamatelo l’alba di una nuova era politica”, scrive Jill Filipovic su Harper’s Bazar. “Se il 2018 passerà alla storia come l’anno delle donne non sarà solo per il record di candidate, ma anche e soprattutto per l’ondata di attivismo che è esplosa tra le donne”, scrive Kate Zernike sul New York Times. Non ci stanno, loro e tante come loro, a incastonare e incastrare la mobilitazione femminile degli ultimi due anni nel numero di seggi rosa che alla fine uscirà dalle urne delle elezioni di metà mandato, né nel numero di record femminili che verranno stabiliti. Le elezioni durano un giorno, le legislature quattro anni, ma la scommessa della politica delle donne è più alta e più lunga. E il record più importante, l’aver messo in moto un’onda inarrestabile di soggettività politica femminile nel paese più potente del mondo governato da un presidente suprematista e misogino, è già stato incassato.
Certo, i numeri aiutano e confortano: su un totale di 964 candidati, le donne sono 272, e tra queste le candidate di colore sono cresciute del 75 per cento rispetto al 2012 e le bianche del 36. E anche i record sono significativi: Alexandria Ocasio-Cortez, la barista di 28 anni di origini portoricane che ha vinto le primarie democratiche del Bronx, può diventare la deputata più giovane della storia americana; Ilhan Omar, 36 anni, e Rashida Tlaib, 42, che le hanno vinte in Minnesota e in Michigan, le prime musulmane (e Omar la prima rifugiata); Stacey Abrams, 44, scrittrice e avvocata, la prima governatrice afroamericana, dopo 82 governatori bianchi, in uno stato di tradizione segregazionista come la Georgia; Deb Haaland in New Mexico e Sharice Davids in Kansas le prime deputate native americane e Paulette Jordan nell’Idaho la prima governatrice anche lei nativa; Gina Ortiz Jones la prima deputata veterana di guerra e dichiaratamente omosessuale, Lupe Valdez la prima governatrice ispanica e lesbica (entrambe in Texas), Christine Hallquist la prima governatrice transgender (del Vermont). E si potrebbe continuare a volontà considerando anche i seggi in palio al livello locale, ottima scuola di formazione della futura classe dirigente femminile.
Che vengano conquistati o no, questi primati rendono efficacemente la novità principale di cui le donne sono portatrici nel campo democratico: un’impennata del numero di candidate delle cosiddette minoranze coloured e lgbqt. Attenzione però, non si tratta della tradizionale identity politics che allinea e coalizza le suddette minoranze per quote di rappresentanza, ma precisamente del suo superamento nella pratica della “intersezionalità” rivendicata a lungo dal femminismo americano e diffusasi a macchia d’olio nelle mobilitazioni femminili più recenti.
“Intersezionali”, ovvero risultanti dall’intersezione tra diversi tratti identitari, sono gli stessi profili delle candidate: ciascuna si presenta e si rappresenta come una singolarità meticcia, che mescola ed elabora in modo originale le impronte di genere, di classe e di razza da cui la sua storia è marcata, e intreccia di conseguenza femminismo, lotta sociale e lotta al razzismo, con la consueta capacità delle donne di costruire reti di relazioni a partire da sé.

da “Le guerriere del Midterm”, Internazionale
immagine: la candidata democratica Alexandria Ocasio-Cortez durante una manifestazione contro la nomina del giudice Brett Kavanaugh alla corte suprema, il 1 ottobre 2018 a Boston (Brian Snyder, Reuters/Contrasto)