Sabato
10 novembre decine di migliaia di
persone hanno attraversato le strade della capitale e hanno
preso parte ad una manifestazione così grande e partecipata come non se ne
vedevano da molti anni nel nostro paese.
Un
corteo molteplice che ha visto sfilare insieme generazioni e provenienze,
esperienze e storie che, nelle differenze, hanno dato forma ad un corpo unico,
un fronte solidale e unito contro la deriva xenofoba, il razzismo istituzionale,
le politiche di esclusione sociale del governo e contro il DL Salvini.
Centomila
‘indivisibili’, così tanti come gli ‘unteilbar’ della manifestazione di Berlino del 13
ottobre scorso, una manifestazione costruita in forma completamente
indipendente, autorganizzata e autofinanziata, nell’assenza delle grandi
organizzazioni, una mobilitazione cresciuta spontaneamente nei territori muovendo
dal tessuto sociale dell’associazionismo e dei movimenti.
Una mobilitazione più
forte delle provocazioni delle forze dell’ordine nei confronti dei manifestanti
in arrivo a Roma, sottoposti a controlli estenuanti e schedature mortificanti.
Una mobilitazione più
forte dell’oscuramento dei media mainstream, capace di lanciare un segnale a
livello internazionale: nella società italiana esiste un’opposizione al governo
Lega-5Stelle.
In tante e tanti, e
diversi, ci siamo messi in discussione e abbiamo raccolto la sfida: costruire
una risposta sociale all’altezza dell’attacco ai diritti e alle libertà di
tutti condotto dal governo penta-leghista.
In tante e tanti, e
diversi, abbiamo creduto nella possibilità di dare un’opportunità di
espressione a quel pezzo di società italiana che non vuole arrendersi di fronte
alla deriva xenofoba e l’offensiva governativa contro i più deboli e gli
ultimi.
Sabato
10 novembre un’imponente manifestazione è tornata a prendersi Piazza San
Giovanni per affermare con chiarezza e determinazione che una parte consistente
di questo paese rifiuta l’odio razziale, è al fianco di Lodi, Riace e di tutte
le esperienze di accoglienza degna, dalla parte delle Ong sotto attacco per il
loro impegno umanitario nel Mediterraneo.
Una parte consistente di
questo paese intende contrastare questo governo e le sue politiche reazionarie
e oscurantiste, a partire dal Decreto Sicurezza e Immigrazione e dal Dl Pillon,
come dimostrato dal corteo di Non Una Di Meno del 24 novembre scorso.
Siamo pienamente convinti
che la chiave della riuscita, oltre le migliori aspettative, di questa grande
manifestazione, sia stata l’apertura, la pluralità, il carattere includente e
unitario che ha segnato il percorso dell’ampia e diffusa costruzione della
mobilitazione.
Tutte e tutti abbiamo la
responsabilità di custodire e preservare questo percorso, consapevoli di come
la straordinaria giornata di sabato 10 novembre non possa che rappresentare il debutto
di un movimento che può crescere, radicarsi socialmente e diffondere i propri
contenuti, un movimento di indivisibili, uniti e solidali.
Per
queste ragioni invitiamo tutte e tutti il 16 dicembre a Roma (dalle ore 11:00 presso SCUP, Sport e
Cultura Popolare in via della Stazione Tuscolana 82-84bis) ad una grande
assemblea unitaria dove immaginare insieme i prossimi passi per rafforzare ed
estendere una mobilitazione che deve farsi permanente, contro il governo, il
razzismo, per la giustizia sociale e la difesa dei diritti e delle libertà di
tutti. Per organizzare la disobbedienza al Dl Salvini in ogni territorio, per
dar vita a molteplici percorsi che sappiano contrapporre accoglienza e
solidarietà alla barbarie di questo provvedimento. Che ci trovino #indivisibili
di fronte ad ogni tentativo di attacco ai più deboli.
Perché chi pensava che la
parte degna di questo paese si sarebbe arresa di fronte all’arroganza del
governo si sbagliava di grosso.
Siamo solo all’inizio di
una storia che continueremo a scrivere, tutte e tutti insieme, con ogni mezzo
necessario.