giovedì 28 febbraio 2013

newsletter settimanale n.8

RASSEGNA POSTELETTORALE
a cura della Redazione



di Franco Beradi Bifo

Le elezioni italiane sono una risposta che può evolversi in maniera positiva o in maniera catastrofica. Dipende dai progressisti, gli intellettuali e gli autonomi del continente, dipende da noi… Fuori dagli schemi novecenteschi può diffondersi dovunque un movimento di insolvenza organizzata e di autonomia produttiva



di Gigi Roggero

Dobbiamo fare delle premesse, mettere in guardia dai pericoli, smarrirci nelle precisazioni? Se sì mettiamo avanti le cautele, diciamo che Grillo è una figura inquietante, rassicuriamo che noi siamo tutt’altra cosa, dettagliamo i rischi dell’attuale scenario, specifichiamo che non siamo fautori di un caos fine a se stesso, giuriamo di non credere al tanto peggio tanto meglio, eccetera eccetera eccetera. Per una volta invece vogliamo saltare questa liturgia e prestare il fianco agli equivoci, perché è il contesto della crisi a essere costitutivamente equivoco


di Sergio Cararo

Lo spettro dell'ingovernabilità è come quello dello spread: una minaccia per cuori semplici. Il Belgio è stato senza governo per 535 giorni. Ma le scelte peggiori imposte dall'Unione Europea le ha fatte tutte


di Claudio Gnesutta

Il voto consegna uno scenario mutato e una governabilità difficile. Eppure una svolta è necessaria, in uno scenario profondamente mutato. Ma che ancor più di prima chiede all'Italia terapie d'urgenza per cambiare rotta, e all'Europa di creare spazio per un intervento anticongiunturale non effimero. Solo allentando i vincoli dell'austerità l'Ue può aiutare l'Italia e se stessa


di Lanfranco Caminiti

Intanto, un referendum sull’euro e l’Europa: una maggioranza politica, in percentuale dei votanti — tra Berlusconi, Tremonti, Maroni, e il 5 stelle — e aggiungendo l’astensione che certo non può essere calcolata come appartenesse al senso di responsabilità verso l’Europa e i mercati, già c’è e è contro l’euro