a cura della Redazione
di Franco Beradi Bifo
Le elezioni italiane sono una risposta che può evolversi in maniera positiva o in maniera catastrofica. Dipende dai progressisti, gli intellettuali e gli autonomi del continente, dipende da noi… Fuori dagli schemi novecenteschi può diffondersi dovunque un movimento di insolvenza organizzata e di autonomia produttiva
di Gigi Roggero
Dobbiamo fare delle premesse, mettere in guardia dai pericoli,
smarrirci nelle precisazioni? Se sì mettiamo avanti le cautele, diciamo che
Grillo è una figura inquietante, rassicuriamo che noi siamo tutt’altra cosa,
dettagliamo i rischi dell’attuale scenario, specifichiamo che non siamo fautori
di un caos fine a se stesso, giuriamo di non credere al tanto peggio tanto
meglio, eccetera eccetera eccetera. Per una volta invece vogliamo saltare
questa liturgia e prestare il fianco agli equivoci, perché è il contesto della
crisi a essere costitutivamente equivoco
di Sergio Cararo
Lo spettro
dell'ingovernabilità è come quello dello spread: una minaccia per cuori
semplici. Il Belgio è stato senza governo per 535 giorni. Ma le scelte peggiori
imposte dall'Unione Europea le ha fatte tutte
di Claudio Gnesutta
Il voto consegna uno scenario
mutato e una governabilità difficile. Eppure una svolta è necessaria, in uno
scenario profondamente mutato. Ma che ancor più di prima chiede all'Italia
terapie d'urgenza per cambiare rotta, e all'Europa di creare spazio per un
intervento anticongiunturale non effimero. Solo allentando i vincoli
dell'austerità l'Ue può aiutare l'Italia e se stessa
di Lanfranco Caminiti
Intanto, un referendum sull’euro e l’Europa: una maggioranza politica,
in percentuale dei votanti — tra Berlusconi, Tremonti, Maroni, e il 5 stelle —
e aggiungendo l’astensione che certo non può essere calcolata come appartenesse
al senso di responsabilità verso l’Europa e i mercati, già c’è e è contro
l’euro