mercoledì 18 luglio 2012

Lettera aperta alle opposizioni a Monti

Coordinamento del Comitato NoDebito

Questa lettera giunge in un momento in cui le difficoltà di resistenza contro le manovre di politica economica, varate dal governatorato più destro del neoliberismo dominante nell’area occidentale dell’impero, si appalesano in tutta la loro drammaticità per gli effetti sociali devastanti che le misure dei tecnocrati stanno provocando: impoverimento del sistema pensionistico, spending review (con la riduzione dei servizi sociali ed in primo luogo della sanità pubblica), articolo 18 e riforma del mercato del lavoro, ovvero tagli netti definitivi di quel che era rimasto del welfare-state oramai incompatibile con le regolazioni normative del fiscal compact. Orbene, alla luce di un attacco di dimensione così epocale, sarà mai possibile rimettere insieme i pezzi del movimento conflittuale che senza rinunciare alla loro autonomia possano tuttavia costituire un indirizzo non solo d'un modello alternativo di sviluppo ma anche d’individuazione di pratiche costituenti altra società?
Ci rivolgiamo a tutte le organizzazioni, movimenti, persone che in questi mesi hanno maturato o hanno confermato un'opposizione di fondo al governo Monti e alle controriforme da esso fatte, in atto o annunciate. A chi si oppone a tutta la politica di austerità europea che ispira il governo e rifiuta il pareggio di bilancio nella Costituzione, il fiscal compact, i patti di stabilità che distruggono lo stato sociale.
Ci rivolgiamo a chi sinora ha lottato e lotta contro le terribili conseguenze sociali e civili della politica del governo.
Ci rivolgiamo a chi rifiuta l'idea di una democrazia sospesa e in via di esaurimento e quella di un governo sottoposto al voto dello spread e dei mercati, invece che a quello dei cittadini
La nostra proposta è di incontrarci per costruire in autunno una grande manifestazione nazionale che abbia lo scopo di mostrare in Italia ed in Europa che l'opposizione al governo Monti esiste e che, senza sottovalutare la portata e l'effetto dei colpi subiti, non intende rinunciare alla lotta, ma anzi vuole ripartire.
Oramai è chiaro che la politica del governo è destinata a continuare. Il Presidente della Repubblica, verso il quale fortissima è la nostra critica, ha già affermato che chiunque vinca le prossime elezioni, il programma di austerità che produce il massacro sociale dovrà continuare e nessuna delle forze politiche che sostengono il governo ha detto cose diverse. Lo stesso pretendono la Bce, il governo tedesco, la finanza e il grande capitale multinazionale.
Per questo non si può pensare che ci sia solo da aspettare che finisca la nottata: senza la ripresa di un movimento sociale e politico di opposizione essa non finirà, mentre oggi la mobilitazione in Italia contro la politica unica europea è tra le più basse del continente e della nostra storia.
Per questo proponiamo un incontro che abbia come discriminante netta il no alle politiche di austerità in Italia e in Europa e al governo Monti e dunque l'indipendenza e l'opposizione rispetto a tutte le forze politiche che lo sostengono. Questo in unità con tutti coloro che, a partire dalla Grecia e dalla Spagna, le combattono e in collegamento con l'assemblea dei movimenti prevista a Madrid per settembre.
Sappiamo che il 15 ottobre del 2011 ha prodotto divaricazioni e rotture ancora non ricomposte ed è evidente che per superarle ed evitare che si ripetano occorrerà un confronto leale e con garanzie reciproche che nessuno eserciterà primogeniture, egemonie, forzature.
Conosciamo e viviamo le difficoltà, ma chiediamo di provarci.
In pochi mesi il governo Monti ha distrutto il sistema pensionistico pubblico, ha cancellato l'articolo 18, ha messo in liquidazione sanità e scuola pubblica, si prepara alla vendita all'incanto dei beni comuni, mentre disoccupazione, precarietà, supersfruttamento dilagano nel lavoro privato come in quello pubblico. Il sostegno della maggioranza di unità nazionale e della grande informazione, la passività e la subalternità di Cgil, Cisl e Uil lasciano il campo libero ai poteri forti mentre cresce un vuoto terribile nel quale sempre più persone vivono isolamento e frustrazione.
Dobbiamo reagire assieme per pesare e per farlo dobbiamo incontrarci per provare assieme a decidere.