mercoledì 2 maggio 2012

Bozza di proposta per la strutturazione del movimento contro il pagamento del debito

Comitato No Debito (www.nodebito.it)

Il Comitato No Debito è un movimento organizzato, indipendente dai partiti e che si riconosce nei contenuti dell'appello "Dobbiamo fermarli. Noi il debito non lo paghiamo. 5 proposte per un fronte comune contro il governo unico delle banche", approvati dall’assemblea del 1° ottobre 2011, sulla piattaforma della manifestazione “Occupyamo Piazza Affari” del 31 marzo 2012, sulla necessità di una opposizione e di una alternativa di fondo al governo Monti, agli accordi europei di austerità e a tutte le forze che li sostengono. Esso è aperto alla partecipazione e raccoglie militanti singoli, attraverso l’adesione individuale all'appello, e soggetti collettivi e organizzati sociali e politici. Gli aderenti individuali e i soggetti organizzati si impegnano a partecipare e a sostenere le manifestazioni e le iniziative pubbliche del movimento No Debito, a costruire i comitati locali e a sostenere e a stimolare l'allargamento dell'adesione individuale e collettiva ad esso.
La finalità prioritaria del comitato è quella di costruire un vasto movimento di massa, democratico, unitario, autorganizzato, in grado di rovesciare le politiche dominanti.
Il Comitato No Debito si propone dunque l'obiettivo di costruire un movimento di resistenza e opposizione contro il pagamento del debito, contro le misure antipopolari e di distruzione di quanto resta dello stato sociale e contro ogni attentato alla democrazia, ai diritti e alla sovranità popolare.
In Italia il Comitato No Debito si sente parte dei movimenti europei e globali che si oppongono alle politiche di austerity della BCE e del FMI.
Dopo l'insediamento del governo Monti, che rappresenta in modo coerente il "governo delle banche e della BCE" che avevamo analizzato nel testo dell'appello, il Comitato No Debito si propone di contribuire alla costruzione più vasta e più unitaria possibile dell'opposizione sociale e politica a questo governo e alla sua maggioranza parlamentare, contrastando la falsa immagine di un quadro politico a cui si opporrebbero solo il razzismo della Lega e il fascismo dell'estrema destra.
Gli impegni del Comitato nazionale sono:
1.         la diffusione e il radicamento dei Comitati No Debito nei territori;
2.         una campagna per chiedere il diritto al voto referendario sulle scelte economiche e sociali che ci sono imposte dal vincolo europeo;
3.         il consolidamento e l’approfondimento della piattaforma del nostro movimento sempre partendo dai 5 punti dell'assemblea del 1' ottobre;
4.         una vasta e diffusa iniziativa di contrasto al pensiero unico sul debito, sulla ineluttabilità del suo pagamento e della conseguente macelleria sociale che sta devastando la società e la democrazia in vari paesi europei e in Italia e per sostenere la legittimità e l'opportunità che i popoli possano pronunciarsi anche con un voto democratico sui vincoli europei;
5.         la prosecuzione, nella più ampia intesa con le persone e le forze organizzate che vogliono opporsi al governo delle banche in Italia e in Europa e al governo Monti, dell’iniziativa avviata con la positiva e importante manifestazione nazionale “Occupyamo Piazza Affari” tenutasi a Milano il 31 marzo, che ha costituito il primo prezioso passo per dar vita nel nostro paese a una vera opposizione sociale e politica;
6.         la partecipazione e la costruzione di iniziative di mobilitazione europea contro il debito, contro le misure di austerità che colpiscono via via sempre più numerosi popoli europei, a partire da iniziative diffuse di solidarietà con il popolo greco.
Il movimento No Debito si è costruito a partire dalla fine di giugno del 2011 attraverso un progressivo e costante allargamento, da alcune adesioni individuali, fino ad aggregare un insieme di oltre duemila aderenti all’appello “Dobbiamo fermarli” e numerose organizzazioni sociali e politiche che, senza rinunciare alla propria autonomia politica e organizzativa, si riconoscono in un’ipotesi di attività unitaria contro la crisi e contro gli attacchi alle condizioni di vita, ai diritti sociali e del lavoro e alla democrazia.
La crescita del Comitato No Debito richiede ora un passo avanti in direzione di una strutturazione organizzativa leggera e funzionale a garantire la massima partecipazione e collegialità nella costruzione delle decisioni e nella loro attuazione.
Questa strutturazione manterrà e svilupperà i caratteri che ci hanno contraddistinto fin dall’inizio: la capacità includente, la volontà di dare voce in primo luogo ai settori colpiti dalla crisi e dall’offensiva padronale, il principio dell’unità, l’indipendenza politica (in particolare dal centrosinistra), l’autofinanziamento, la partecipazione diretta.
In particolare, la garanzia dell’autofinanziamento non è un elemento secondario, ma una scelta che attesta per i soggetti individuali e per quelli collettivi la responsabilità, l’investimento e la determinazione nel partecipare al progetto. Occorre stabilire una quota periodica di adesione nazionale per i soggetti collettivi sulla base di uno schema da concordare in via definitiva e proporne una individuale per gli attivisti impegnati stabilmente. L’obiettivo è quello di assicurare un fondo cassa costante per far fronte alle varie iniziative. Parallelamente va studiata un’attività economica, concerti, ricerca di sostenitori e simpatizzanti, ecc.
Si può immaginare una struttura basata su:
          L’Assemblea cittadina o territoriale cui partecipano i soggetti  collettivi e i soggetti individuali;  essa discute le campagne, le iniziative, ecc. L’assemblea autofinanzia la propria attività con contributi dei soggetti individuali e collettivi;
          Il Coordinamento locale cui partecipano gli esponenti dei soggetti collettivi e gli aderenti individuali che si impegnano concretamente ad assicurare la continuità organizzativa e dell’iniziativa. Il coordinamento può articolarsi in commissioni o gruppi di lavoro. Il Coordinamento può indicare dei portavoce ed incaricare in ogni caso di volta in volta chi lo rappresenta alle riunioni del coordinamento nazionale.

          Il Coordinamento Nazionale è costituito dai rappresentanti dei soggetti politico-sociali o dei gruppi collettivi aderenti, dai componenti delle Commissioni nazionali di lavoro e dai rappresentanti dei comitati locali. Nella formazione delle decisioni ad ogni livello, sia il coordinamento nazionale che i coordinamenti locali adottano per il loro funzionamento il principio della ricerca del massimo consenso unitario. Il coordinamento nazionale può dotarsi di un gruppo operativo e di portavoce definiti sulla base del consenso dei suoi componenti.

          Le Assemblee nazionali sono organizzate in momenti particolari dell’attività del movimento e sono finalizzate a dare la parola ai portavoce del coordinamento nazionale, ai rappresentanti dei comitati locali, ai rappresentanti delle commissioni di lavoro tematiche, oltre che a rilevanti interventi esterni.
          Si conferma l’esistenza di Commissioni con i compiti specifici assegnati di cui si forniscono alcuni esempi:

1.         Commissione organizzazione

2.         Commissione comunicazione
3.         Commissione di analisi e approfondimento sulla crisi
4.         Commissione sull’attività internazionale