venerdì 26 giugno 2020

CONTROPOTERE E RETI

- QEN-

                    piattaforme e territori da conquistare 
 rete e opinione pubblica\conflitto e consenso 


   
Benedetto Vecchi : “Camminare domandando”, recitava il mantra fuoriuscito da Selva Lacondona nel Chiapas agli inizi degli anni Novanta del Novecento per segnalare che i movimenti sociali devono produrre, oltre che una visione condivisa sul futuro possibile e dunque auspicabile, consenso attorno ai loro conflitti del presente. Devono cioè produrre opinione pubblica"

Clara Mogno\ Daniele Gambetta :"La politica, il consenso e i conflitti assumono attraverso i social media e la rete forme inedite, interrogando chi li osserva attraverso tensioni e paradossi. "Camminare domandando" forse significa provare a cogliere da vicino queste trasformazioni, senza smettere di provare a coglierne limiti, tendenze e anche le possibilità dell’attuale" 
  

Che cos’è il contropotere? E che cosa significa fare e organizzare contropotere nella rete, all’altezza della rivoluzione digitale? Per rispondere a queste domande conviene forse sciogliere il lemma e verificare che cosa s’intende con potere nella tradizione filosofico-politica moderna. È forse immergendosi nella concettualità e nella sua logica, aprendo le alternative della modernità, che si possono costruire strumenti per inventare linee di costruzioni future. Lo Stato moderno si fonda sul meccanismo di delega, sulla rappresentanza, e sulla formalità astratta del soggetto. Nella modernità, lo si vede in Hobbes come in Rousseau, la logica del potere si sviluppa attorno alla figura del patto e ad un Uno che si da su più livelli: uno lo Stato, una la singolarità individuata nell’individuo, una la società. La concettualità alla base della statualità moderna individualizza le soggettività, intessendo legami sociali a partire da unità non riconosciute nel loro essere già molteplici. Riconoscere la relazionalità intrinseca delle soggettività significa, di contro, scardinare alla base la struttura logica e pratica della politica statale. Contro-potere quindi potrebbe essere questo: un attacco al potere moderno e alla sovranità, all’individualità e, allo stesso tempo, la creazione di istituzioni e organizzazioni in grado di deporre la figura del padre e la proprietà. Liberarsi dalla sovranità permette l’esplorazione della dimensione transnazionale: in questo senso, l’oltre la nazione si formula sia da un punto di vista concettuale sia da un punto di vista pratico e politico, per la creazione di dispositivi concettuali e di alleanze relazionali (riconoscendone il loro già essere in atto). In questa direzione, come leggere la rete? Quali sono le connessioni relazionali che si stabiliscono nelle piattaforme e nei social network? Che cos’è un user? È quest’ultimo un soggetto moderno o il peso del nodo delle sue relazioni? Quali sono le potenzialità che il digitale offre nel ripensamento della soggettività, nella costruzione di contropotere e nella produzione di un altro modo di vita?


Benedetto Vecchi, Daniele Gambetta E Clara Mogno






articolo correlato:
QEN – CONTROPOTERE mercoledì 3 giugno 2020

Per leggere gli articoli degli autori sul tema di cui all'introduzione sopra pubblicata si rinvia a 
QEN-Quaderno EuroNomade n\1 sul “Contropotere” 
scarica il pdf