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piattaforme e territori da conquistare
rete e opinione pubblica\conflitto e consenso
Benedetto Vecchi : “Camminare domandando”, recitava il mantra
fuoriuscito da Selva Lacondona nel Chiapas agli inizi degli anni Novanta del
Novecento per segnalare che i movimenti sociali devono produrre, oltre che una
visione condivisa sul futuro possibile e dunque auspicabile, consenso attorno
ai loro conflitti del presente. Devono cioè produrre opinione pubblica"
Clara Mogno\ Daniele Gambetta :"La politica, il consenso e i conflitti assumono attraverso i
social media e la rete forme inedite, interrogando chi li osserva attraverso
tensioni e paradossi. "Camminare domandando" forse significa provare
a cogliere da vicino queste trasformazioni, senza smettere di provare a
coglierne limiti, tendenze e anche le possibilità dell’attuale"
Che cos’è il contropotere? E che cosa
significa fare e organizzare contropotere nella rete, all’altezza della
rivoluzione digitale? Per rispondere a queste domande conviene forse sciogliere
il lemma e verificare che cosa s’intende con potere nella tradizione
filosofico-politica moderna. È forse immergendosi nella concettualità e nella
sua logica, aprendo le alternative della modernità, che si possono costruire
strumenti per inventare linee di costruzioni future. Lo Stato moderno si fonda
sul meccanismo di delega, sulla rappresentanza, e sulla formalità astratta del
soggetto. Nella modernità, lo si vede in Hobbes come in Rousseau, la logica del
potere si sviluppa attorno alla figura del patto e ad un Uno che si da su più
livelli: uno lo Stato, una la singolarità individuata nell’individuo, una la
società. La concettualità alla base della statualità moderna individualizza le
soggettività, intessendo legami sociali a partire da unità non riconosciute nel
loro essere già molteplici. Riconoscere la relazionalità intrinseca delle
soggettività significa, di contro, scardinare alla base la struttura logica e pratica
della politica statale. Contro-potere quindi potrebbe essere questo: un attacco
al potere moderno e alla sovranità, all’individualità e, allo stesso tempo, la
creazione di istituzioni e organizzazioni in grado di deporre la figura del
padre e la proprietà. Liberarsi dalla sovranità permette l’esplorazione della
dimensione transnazionale: in questo senso, l’oltre la nazione si formula sia
da un punto di vista concettuale sia da un punto di vista pratico e politico,
per la creazione di dispositivi concettuali e di alleanze relazionali
(riconoscendone il loro già essere in atto). In questa direzione, come leggere
la rete? Quali sono le connessioni relazionali che si stabiliscono nelle
piattaforme e nei social network? Che cos’è un user? È quest’ultimo un soggetto
moderno o il peso del nodo delle sue relazioni? Quali sono le potenzialità che
il digitale offre nel ripensamento della soggettività, nella costruzione di
contropotere e nella produzione di un altro modo di vita?
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QEN – CONTROPOTERE mercoledì 3 giugno 2020
Benedetto Vecchi, Daniele Gambetta E Clara Mogno
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Per leggere gli articoli degli autori sul tema di cui all'introduzione sopra pubblicata si rinvia a
QEN-Quaderno EuroNomade n\1 sul “Contropotere”
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QEN-Quaderno EuroNomade n\1 sul “Contropotere”
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