[Alice Sotgia*]
pianificazione o conflitto?
il volume di Marco Assennato è un’analisi che si sviluppa lungo l’intreccio tra operaismo e architettura e che
a partire dagli scritti di Manfredo Tafuri
“si apre ad altri percorsi di ricerca e si conclude con
La questione per l’autore ruota attorno ai due termini che danno il titolo al libro. La metropoli contemporanea, quel territorio investito dalle politiche neoliberali che ha rotto le regolarità, le serialità, la normatività e l’omogeneità della metropoli industriale. Il progetto, che sembra troppo spesso rinunciare alla sua dimensione concreta, economico-politica e quindi profondamente conflittuale. Ma non solo. L’architettura è prima di tutto un sapere tecnico, una dimensione che è poco rivendicata dagli stessi architetti, per ricercare un sapere popolare non meglio identificato e, in quanto tale, politicamente corretto. Se poco compresa, e in parte dimenticata, è la forma di critica proposta dall’operaismo e dalla stagione di lotte che ha accompagnato la modernizzazione italiana tra anni Sessanta e Settanta, un’architettura di classe (e che in altri anni avremmo definito operaista) sembra imporsi come l’alternativa a una certa critica del progetto, che di fatto rinuncia al conflitto. Sembra tornato il tempo, quindi, per gli architetti (e non solo) di mettere scienza, tecnica, sapere e cultura in un progetto capace di praticare conflitti e prefigurare nuovi strumenti critici per il nostro tempo.
Marco Assennato, Progetto e metropoli. Saggio su operaismo e architettura, Quodlibet 2019