martedì 21 maggio 2019

A NANNI BALESTRINI (1935-2019)

 Grazie per avere dato con la tue parole 

 forma ai desideri di una intera generazione 

Non è giusto fare questa vita di merda dicevano  gli operai nell'assemblea nei capannelli alle  porte. tutta la roba tutta la ricchezza che  produciamo è nostra. ora basta. non ne  possiamo più di essere della roba della merce  venduta anche noi 


Noi  

    VOGLIAMO   TUTTO     


Tutta la ricchezza tutto il  potere e niente lavoro. Cosa c'entriamo noi  col lavoro. Cominciavano a  avercela su a volere  lottare non perché il lavoro non perché il  padrone è cattivo ma perché  esiste
  
ti scrivo dirimpetto al balcone donde miro la eterna luce che si va poco a poco perdendo nell’estremo orizzonte tutto raggiante di fuoco
spesso mi figuro tutto il mondo a soqquadro e il cielo e il sole e l’oceano e tutti i globi nelle fiamme e nel nulla
mi assumo mille argomenti mi si affacciano mille idee scelgo rigetto poi torno a scegliere scrivo finalmente straccio cancello e perdo spesso mattina e sera
forse mi reputo molto ma mi pare impossibile che la nostra patria sia così conculcata mentre ci resta ancora una vita
se io avessi venduta la fede rinnegata la verità trafficato il mio ingegno credi tu ch’io non vivrei più onorato e tranquillo
perseguitate con la verità i vostri persecutori
ma quando mi passa dinanzi la venerabile povertà che mentre s’affatica mostra le sue vene succhiate dalla onnipotente opulenza
e quando vedo tanti uomini infermi imprigionati affamati e tutti supplichevoli sotto il terribile flagello di certe leggi
ah no io non mi posso riconciliare io grido allora vendetta
il mio nome è nella lista di proscrizione lo so
noi dott. pietre calogero sostituto procuratore della repubblica visti gli atti del procedimento penale n. 710 /79 A
visti gli artt. 252 253 254 del cod. di proc. pen. ordiniamo la cattura di
non leggi ma tribunali arbitrari non accusatori non difensori bensì spie di pensieri delitti nuovi ignoti a chi n’è punito e pene sùbite inappellabili
il mio nome è nella lista di proscrizione lo so
frattanto l’occasione mi ha smascherato tutti quei signorotti che mi giuravano sviscerata amicizia
perseguitate con la verità i vostri persecutori
del resto io vivo tranquillo per quanto si può tranquillo ma a dire il vero penso e mi rodo mandami qualche libro
spesso mi figuro tutto il mondo a soqquadro e il cielo e il sole e l’oceano e tutti i globi nelle fiamme e nel nulla
imputato di reato p.p. dagli artt. 110 112 n. 1 270 I c.p. Per avere in concorso fra loro e con altre persone essendo in numero non inferiore a cinque
da eseguirsi anche in abitazioni e luoghi chiusi a essi adiacenti anche in tempo di notte
organizzato e diretto una associazione denominata potere operaio e altre analoghe associazioni variamente denominare
visti gli artt. 252 253 254 del cod. di proc. pen. Ordiniamo la cattura di
ma collegate fra loro e riferibili tutte alla cosiddetta autonomia operaia organizzata
dirette a sovvertire violentemente gli ordinamenti costituiti dello stato

Blackout, 1979, nn. 25-26


11.
i giovani escono dalla fabbrica e entrano nello spettacolo
nel 1979 si è esaurita anche la speranza della fabbrica
come luogo in cui si lotta per il potere
infatti nel 1969 è finito spazzato via dall’operaio massa
il mito della grande azienda a cui il dipendente doveva
tutto e a cui era legato con la professionalità il lavoro
la morale
nella città disgregata dall’immigrazione resa inumana
dai quartieri ghetto dove la qualità della vita è drammatica
il salario non è più misura come per la generazione precedente
della sproporzione fra le prestazioni effettuate
e quanto percepito
è l’universo dei valori d’uso che si scontra con la
fabbrica e la produzione
12.
nella fabbrica non c’è speranza
nella città disgregata dall’immigrazione resa inumana
dai quartieri ghetto dove la qualità della vita è drammatica

Blackout, prima edizione 1980