domenica 30 dicembre 2018

schede\ ACHILLE MBEMBE – AFRICA MONDO [Claudio Canal] afropolitismo: dare valore alle tracce del lontano in ciò che è prossimo

\ La violenza del mercato che aveva già colpito l’Africa, nella colonia e post colonia, ora non ha riguardi per nessuno. Come argomenterà in profondità in Critique de la Raison Nègre del 2013, per la prima volta nella storia ad essere negri – depredati, dispossessati di ogni potere di autodeterminazione soprattutto sul proprio futuro- non sono più solo gli umani d’origine africana, ma lo siamo diventati tutti, è il devenir-nègre du monde

In due capitoli centrali Mbembe sottopone a clinica la Francia e la sua incapacità di autodecolonizzarsi. E lo dice, feconda contraddizione, mentre proclama il dovere di voltarle le spalle.
Nel mio piccolo applico, forse arbitrariamente, questo compito all’Italia che a decolonizzarsi deve ancora cominciare. Nel recente anniversario delle leggi razziali antiebraiche in Italia non ho sentito, ben vengano smentite, ricostruzioni del razzismo esplicito della legge contro il madamato africano dell’anno precedente, 1937, in cui si sanciva la condanna da uno a cinque anni di reclusione per il bianco italiano che avesse avuto nelle colonie relazione di indole coniugale con persona suddita. La purezza della razza ne avrebbe patito.
La lingua di Mbembe si è ulteriormente raffinata. La beatitudine della scrittura lo trascina qualche volta ai confini dell’oscuro e della pronuncia sciamanica. Nello stesso tempo, a differenza della prassi accademica, coinvolge sé stesso nella narrazione esibendoci memorie intime della sua prima età, non in modo appiccicaticcio o narcisistico, ma solidale con il successivo svolgersi del pensiero nutrito e patrocinato da Franz Fanon e di Édouard Glissant.


Achille Mbembe, Emergere dalla lunga notte. Studio sull’Africa decolonizzata (traduzione e curatela di Didier Contadini), Meltemi, Milano, 2018, pp. 311, € 20,00