giovedì 3 aprile 2014

8/ RASSEGNA MENSILE 03

Sommario

a cura di Mouvements.info

Philippe Van Parijs,  filosofo ed economista belga, è nel panorama internazionale tra gli intellettuali più  attivi nella campagna per il Reddito di base incondizionato. Un tema fondamentale questo che attraversa il dibattito dei movimenti antagonisti che promuovono istanze di accesso al reddito sganciato dal rapporto di scambio Capitale/Lavoro e dalla forma salario come chiave di accesso  alla distribuzione della ricchezza

di Sergio Bologna

L'Associazione Consulenti Terziario Avanzato-ACTA deve alzare il tiro o, possibilmente, spostarlo. “Parlando solo di diritti dei lavoratori autonomi rischia di farsi liquidare come una tribù in via di estinzione, un’etnia da rinchiudere in una riserva... deve dialogare, deve cercare alleanze con tutto ciò che sa di innovazione, lo deve cercare all’interno del mondo dell’impresa, lo deve cercare anche tra quei servitori dello stato che, spesso isolati da tutti e umiliati dalla loro stessa amministrazione, difendono i beni collettivi, lo deve cercare in quel che resta del mondo della cultura e della scienza”

di Alessandro Brunetti

Dalla favole del rottamatore alla dura realtà dei provvedimenti contro i precari. La vicenda dei contratti a termine è interessante. Si parte da un assunto non detto ma assolutamente evidente: la precarietà è una condizione generale che è destinata ad abbracciare tutta la vita lavorativa e non solo la fase di inserimento nel mondo del lavoro. 

di Gianni Giovannelli

In barba alle direttive europee e al principio che il contratto di lavoro di riferimento è quello subordinato a tempo indeterminato, le misure del governo Renzi, liberalizzando totalmente il contratto a tempo determinato e l’apprendistato, rendono il contratto a termine (sino a tre anni, rinnovabile ben 8 volte) l’architrave del mercato del lavoro e ne sancisce la definitiva precarizzazione. Oltre a rendere la precarietà giuridicamente strutturale (già lo è nella realtà) pone una serie di questioni rilevante in tema di rappresentanza. Come reagire?

di Enzo Traverso

da guastafeste e intelligenza critica che afferma la verità contro il potere – l’intellettuale- si è progressivamente trasformato in “esperto” al servizio dei potenti e specialista della comunicazione. In questo nuovo paesaggio segnato dalla fine delle utopie, dalla svolta conservatrice degli anni Ottanta e dalla mercificazione della cultura, il pensiero dissidente non è però scomparso. Ora per inventare nuove utopie gli intellettuali dovranno uscire dai loro ambiti specialistici e ritrovare un atteggiamento universalista.

di ∫connessioni precarie

Dopo il caso di Silvia Guerra, l’artista e cittadina italiana da tempo residente a Bruxelles che è stata espulsa perché considerata un peso per il welfare belga, abbiamo iniziato a ripensare in che modo l’Europa sta riconfigurando i suoi confini e come la questione della mobilità si colloca in tale scenario. L’affaire-Guerra, infatti, non è isolato, ma è uno dei molti casi di restrizione alla libertà di movimento delle persone all’interno dell’Europa

di Lapo Berti

Ci siamo illusi che la società potesse vivere senza la fatica e le pene del conflitto, che la coesione sociale e la democrazia potessero essere il frutto della pacifica convivenza fra egoismi. La democrazia desertificata che abbiamo di fronte ci dice che non è così. Il conflitto sociale è la linfa della democrazia e anche il costo che dobbiamo pagare perché essa viva

di Elvira Vannini

La memoria collettiva “ha costituito un’importante posta in gioco nella lotta per il potere condotta dalle forze sociali. Impadronirsi della memoria e dell’oblio è una delle massime preoccupazioni delle classi, dei gruppi e degli individui che hanno dominato e dominano le società storiche” (Jacques Le Goff, Storia e Memoria, 1986)

di Riccardo Bellofiore

“Keynes era per varie ragioni convinto di una tendenza al ristagno nel capitalismo sviluppato (...). Ne traeva perciò la conclusione che fosse opportuna una significativa ‘socializzazione dell’investimento’, unico strumento in grado di condurci nella zona della piena occupazione delle risorse produttive, incluso il lavoro” 

di Federico Tomasello

Il meeting è stato promosso dalla Fundación de los Comunes e dal network europeo di musei L’Internationale, si è tenuto principalmente nella suggestiva cornice del museo Reina Sophia, ed ha più volte posto il problema di unire immaginazione artistica e immaginazione politica nella costruzione di una nuova idea di Europa

di Euronomade

catene produttive, lavoro migrante, finanza, questi i temi su cui ruota l’intervista al ricercatore di Sociologia dei processi economici e del lavoro dell’Università patavina (Dipartimento FISPPA), esperto dei fenomeni economico-sociali nell’area dei paesi est-europei

di Danilo Mariscalco

Presentiamo la premessa del volume Dai laboratori alle masse. Pratiche artistiche e comunicazione nel movimento del ’77, editoda Ombre Corte (2014). Il libro propone un’analisi sulle forme dell’antagonismo liberato dal peso della tradizione del movimento operaio ufficiale  e dentro le quali  si intrecciano nuovi linguaggi, scritture e nuovi strumenti di comunicazione

di Elisabetta Teghil

Recuperare la storia e la memoria del movimento femminista, storia e memoria che vengono stravolte, manipolate, falsificate riducendo la trasgressione femminista ad un percorso di emancipazione dai tratti deterministici dove il miglioramento della nostra condizione sarebbe graduale e ineluttabile in una società che progredisce nell’attenzione alle diversità e ai diritti

di Mattia Ciampicacigli

Democrazia ristretta/ Il deficit democratico europeo è un vizio d'origine o il risultato di un'involuzione autoritaria? La doppia sfida di Tsipras è quella di cambiare la sinistra e allo stesso tempo l'Europa, superando i nazionalismi

di Marco Bascetta

sosti­tuire alla sini­stra ita­liana, alle sue baruffe pae­sane e ai suoi gala­tei giu­sti­zia­li­sti, una sini­stra euro­pea che tragga dalla scala stessa su cui opera la sua radi­ca­lità. Uno strappo nel tes­suto «mode­rato» e miope della poli­tica nostrana, for­zan­done riti, vin­coli e con­fini

da alfabeta2

si intensifica il dibattito attorno alla scommessa politica rappresentata dalla Lista Tsipras alle prossime elezioni europee. Proponiamo gli interventi di Fumagalli, Bifo e Formenti. L’entusiasmo non è il massimo in nessuno dei tre interventi. Ma diversamente da quello di Formenti, le cui distanze sono nette, gli altri due invitano a “sporcarsi le mani”

da Commonware

le riflessioni e la cronaca sullo sviluppo dell’insorgenza in Ucraina. L’intervista, apparsa sul sito avtonomia.net,  fornisce una preziosa analisi militante di insieme del movimento cosiddetto “Euromaidan”, della sua genealogia e della sua composizione, delle differenze economiche e sociali tra le diverse regioni del paese, dell’impatto della crisi