mercoledì 17 agosto 2022

WOKE CAPITALISM

ɲ ẞ ḃ Ɱ  -

      l'abbraccio del sistema impresa... 


una minaccia per la giustizia sociale 

 La Nike è lungi dall’essere l’unico marchio globale i cui tentativi di cooptare cause “woke” hanno determinato accuse di ipocrisia, ma l’abbraccio calcolato della giustizia sociale da parte del mondo aziendale rappresenta una minaccia sociale più significativa? Nel suo avvincente libro, Woke Capitalism: How Corporate Morality is Sabotaging Democracy (Bristol University Press. 2021), Carl Rhodes, docente alla University of Technology di Sydney, sostiene di sì    

[…] Rhodes fa risalire il “capitalismo woke” al movimento di responsabilità sociale delle imprese emerso in America a metà del XX secolo. Nel 1953, l’economista americano Howard Bowen sostenne che i leader aziendali avrebbero dovuto riconoscere che le loro attività riguardavano non solo i loro azionisti, dipendenti e clienti, ma la società in generale. Per Rhodes, il capitalismo woke rappresenta una boriosa forma della responsabilità sociale d’impresa delineata da Bowen, con molte aziende che oggi cercano di agire – ed essere viste agire – in modo socialmente responsabile in arene che non hanno alcuna relazione con i loro affari. 

I critici conservatori del capitalismo woke hanno sostenuto che estendere la responsabilità aziendale al di là degli interessi degli azionisti è un tradimento del principio capitalista. Come ha affermato Milton Friedman: “C’è una sola responsabilità sociale delle imprese: utilizzare le risorse e impegnarsi in attività progettate per aumentare i profitti rimanendo entro le regole del gioco”. 

Per Rhodes, questa critica al capitalismo woke rappresenta un fondamentale malinteso del movimento. I capitalisti woke non stanno cercando di capovolgere o reindirizzare il sistema capitalista; stanno lavorando per proteggerlo. Negli anni Cinquanta Bowen sostenne che i tentativi da parte del governo di regolamentare gli affari “potrebbero mettere a repentaglio le nostre libertà essenziali e limitare lo spirito di impresa”. Rhodes evidenzia questo commento come un tradimento della realtà secondo cui la responsabilità aziendale è sempre stata “una tattica difensiva per scongiurare quella che era vista come una vera minacci imprese rappresenta una minaccia esistenziale che deve essere sventata. Il capitalismo woke, come la responsabilità sociale d’impresa prima di esso, consiste nel “garantire che il capitalismo e le disuguaglianze che produce possano sopravvivere senza una rivolta popolare”.

L’interesse personale al cuore del capitalismo woke è rivelato dall’atteggiamento delle aziende nei confronti della tassazione. Sottolineando che il pagamento delle tasse “è la responsabilità sociale delle imprese”, Rhodes mette in evidenza le contraddizioni delle aziende che sostengono cause di sinistra come i diritti lgbtq e Black Lives Matter, mentre si impegnano contemporaneamente in “un’aggressiva elusione fiscale“. Le aziende stanno privando i Paesi di tutto il mondo di miliardi di dollari di entrate fiscali che potrebbero essere investiti in programmi di welfare, mentre si autoproclamano eroine nella lotta per la gi Rhodes fa risalire il “capitalismo woke” al movimento di responsabilità sociale delle imprese emerso in America a metà del XX secolo. Nel 1953, l’economista americano Howard Bowen sostenne che i leader aziendali avrebbero dovuto riconoscere che le loro attività riguardavano non solo i loro azionisti, dipendenti e clienti, ma la società in generale. Per Rhodes, il capitalismo woke rappresenta una boriosa forma della responsabilità sociale d’impresa delineata da Bowen, con molte aziende che oggi cercano di agire – ed essere viste agire – in modo socialmente responsabile in arene che non hanno alcuna relazione con i loro affari. 

I critici conservatori del capitalismo woke hanno sostenuto che estendere la responsabilità aziendale al di là degli interessi degli azionisti è un tradimento del principio capitalista. Come ha affermato Milton Friedman: “C’è una sola responsabilità sociale delle imprese: utilizzare le risorse e impegnarsi in attività progettate per aumentare i profitti rimanendo entro le regole del gioco”. 

Per Rhodes, questa critica al capitalismo woke rappresenta un fondamentale malinteso del movimento. I capitalisti woke non stanno cercando di capovolgere o reindirizzare il sistema capitalista; stanno lavorando per proteggerlo. Negli anni Cinquanta Bowen sostenne che i tentativi da parte del governo di regolamentare gli affari “potrebbero mettere a repentaglio le nostre libertà essenziali e limitare lo spirito di impresa”. Rhodes evidenzia questo commento come un tradimento della realtà secondo cui la responsabilità aziendale è sempre stata “una tattica difensiva per scongiurare quella che era vista come una vera minacci imprese rappresenta una minaccia esistenziale che deve essere sventata. Il capitalismo woke, come la responsabilità sociale d’impresa prima di esso, consiste nel “garantire che il capitalismo e le disuguaglianze che produce possano sopravvivere senza una rivolta popolare”.

L’interesse personale al cuore del capitalismo woke è rivelato dall’atteggiamento delle aziende nei confronti della tassazione. Sottolineando che il pagamento delle tasse “è la responsabilità sociale delle imprese”, Rhodes mette in evidenza le contraddizioni delle aziende che sostengono cause di sinistra come i diritti lgbtq e Black Lives Matter, mentre si impegnano contemporaneamente in “un’aggressiva elusione fiscale“. Le aziende stanno privando i Paesi di tutto il mondo di miliardi di dollari di entrate fiscali che potrebbero essere investiti in programmi di welfare, mentre si autoproclamano eroine nella lotta per la giustizia sociale.



scheda tratta dall'articolo di  Andrew McCracken,"Capitalismo woke: come la moralità aziendale sta sabotando la democrazia, su  micromega.net