martedì 11 agosto 2020

LUCIA MEZZASALMA, “LA TERRA IN FESTA”

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con il contributo  di Melania Messina


             UN ABBRACCIO ALLA  POETESSA DELLE   LOTTE CONTADINE 

"foto ©Melania Messina, all rights reserved"

    Sono anni di grande miseria e di stenti e Lucia sa bene che difficoltà, sacrifici e sofferenze si abbattono soprattutto sulle donne. Sarà, quindi, tra le più attive e infaticabili militanti dell’UDI Siciliana, a fianco di Anna Nicolosi Grasso e Lina Caffaratto Colaijanni: dalla organizzazione nel dopoguerra delle lotte nei quartieri popolari per le necessità più elementari, il pane, l’acqua, la casa ecc…, fino ai referendum per il divorzio e per la legge “Sulla tutela della maternità e interruzione volontaria della gravidanza” negli anni 70                                                          In ricordo di Lucia Mezzasalma - UDI nazionaleNoiDonne online 9\8\2020]


    Poeti e poetesse, musici e cantastorie, volti senza nome che solo il giorno prima non avevano conosciuto altro che la dura fatica dei campi, si riscoprirono nel corso delle occupazioni festanti espressione artistica spontanea e s/grammaticata delle comunità rurali, riuscendo a declinare l’ambivalenza culturale del mondo contadino più in profondità e più di quanto fosse riuscita a descriverla la letteratura antropologica “verista” che aveva eletto la Sicilia a teatro “naturale” della disperante rassegnazione. Sintesi di quella letteratura altra è la poetessa Lucia Mezzasalma, i cui versi hanno decantato la rottura e la continuità dell’universo rurale e contadino – dei suoi valori e dei suoi saperi: figlia della tradizione, attivista passionale, donna e poetessa coraggiosa in una realtà in cui la condizione sociale della donna era poco più che relegata ai margini dell’ordinarietà quotidiana                                                         [ A. Casano, Treni a vapore e valigie di cartone, in  CRPR\INFORMA,2006,p.43 ]

  


LA MADRE TERRA

di Lucia Mezzasalma

 

Da piccola guardavo il mio mare

il mio mare era la terra

preziosa terra da coltivare

per non avere più fame.

Erano i pascoli dei padroni sazi

era l’erba della terra incolta.

Ma nel mio cuore un segreto nascosto:

nessuno si tolga il berretto

per salutare: «Servo suo, padrone».

Lottare voglio assieme agli altri

contadini, braccia forti e mente fina

sulle spalle la zappa e l’aratro pronto

per fare nella terra solchi profondi,

seminare il grano

nei feudi abbandonati.

Erano i leggendari anni cinquanta.

Gli sfruttati dai visi lunghi

scavati da stenti secolari

capirono che la terra è bene per tutti.

I contadini non erano più soli.

Donne, anziani, bambini

«Pane e Lavoro!» gridavano forte.

In Sicilia era la guerra al latifondo,

tutti ad occupare le terre incolte

con canti e suoni di liberazione

e con bandiere sventolanti di vittoria.

Anche la terra era in festa.


Progetto: Melania Messina photojournalist BuenaVista* photo

 


LUCIA MEZZASALMA (Valledolmo 15\4\1929 - Palermo 8\8\2020)  

POETESSA, ANTIFASCISTA, SINDACALISTA DELLA CGIL,  DIRIGENTE DEL PCI E DELL'UDI