-ARCHIVIO MULTIMEDIALE LFB-
presentiamo
il sito dell’Archivio LFB che ospiterà i testi di Luciano Ferrari Bravo corredati da brevi introduzioni che li contestualizzino, attualizzino,
problematizzino
/ l’Archivio LFB farà circolare testimonianze di familiari,
amiche e amici, compagne e compagni di uno dei
protagonisti di quel pensiero politico eretico che
ha preso il nome di «marxismo operaista»
/ l’Archivio LFB farà circolare testimonianze di familiari,
amiche e amici, compagne e compagni di uno dei
protagonisti di quel pensiero politico eretico che
ha preso il nome di «marxismo operaista»
Una proposta di lavoro per l’Archivio
Multimediale LFB
È un
duplice progetto, quello che presentiamo.
Da un lato,
la pubblicazione e messa a disposizione di tutte e di tutti di un archivio e di
uno stile. Luciano Ferrari Bravo è stato uno dei più curiosi indagatori del
fordismo e della sua crisi sul piano economico, giuridico e politico. Uno di
coloro per i quali il lavoro intellettuale era prima di tutto posizionamento,
scommessa sul presente e sulle contraddizioni che lo attraversano e che lo
tengono in tensione. Riproporre i testi che compongono la sua produzione –
libri, articoli, materiali di inchiesta, e anche qualche inedito – significa
per noi non sterilizzarli, consegnando il loro potenziale al passato, ma fare
in modo che essi continuino ad operare aiutandoci a riprendere un lavoro –
sulla costituzione, gli spazi politici, il diritto – troppe volte e troppo
presto interrotto.
Dall’altro,
la riproposizione di uno stile, di un gesto, di responsabile assunzione del
presente come punto di articolazione e di snodo per l’analisi, l’innovazione e
la sperimentazione politica. L’Archivio LFB ha perciò un’ambizione ulteriore
rispetto a quella di fungere da punto di raccolta e di visibilizzazione degli
scritti di Luciano Ferrari Bravo e di coloro che, assieme a lui, diedero
continuità all’operaismo, senza fare di questa eretica “tradizione” di pensiero
e pratica qualcosa che assomigliasse ad una “parrocchia”: esso si propone anche
come apertura di un luogo di ricerca, di discussione e di progettualità
politica.
Le
trasformazioni che segnano l’epoca in cui viviamo sono radicali e
irreversibili. Finanziarizzazione dell’economia, digitalizzazione della
produzione, rottura della misura del valore, arretramento e
decostituzionalizzazione delle sovranità nazionali, migrazioni,
amministrativizzazione del comando, multilevel governance e ibridazioni nella
produzione del diritto – per citare solo alcuni dei fenomeni sui quali vale la
pena aprire un cantiere di ricerca -, richiedono, per poter essere interpretati
ed affrontati, nuovi concetti e nuove categorie.
L’Archivio
LFB intende affrontare questo compito promuovendo un seminario permanente di
ricerca teorico-politica. Ciò che ci sembra dovrà essere affrontato ci riguarda
in prima persona, sui molti livelli nei quali la nostra esistenza incrocia il
dominio e sui cui si tratta di condurre la battaglia per la libertà e per
l’uguaglianza.
Che cos’è,
oggi, uno spazio produttivo? Com’è possibile inventare e istituire contropoteri
sociali laddove lo Stato dismette i propri compiti di Welfare? Cosa significa
aprire e praticare vertenze sul terreno del sindacalismo sociale? Come condurre
battaglie per il reddito e per i diritti in dimensioni e in spazi che eccedono
la misura sulla quale si era fondato il compromesso fordista tra capitale e
lavoro? Che cosa è l’Europa, se quella europea è la dimensione sulla quale si
collocano i nuovi processi di regolazione e, perciò, sulla quale devono
incidersi i tracciati della potenza costituente dei movimenti sociali? Che cosa
sono, e cosa possono diventare, le città, i poteri amministrativi locali, in
una prospettiva democratico radicale che tenga fermi i capisaldi della critica
della rappresentanza politica?
Ci sembrano
essere questi i nodi sui quali debba soffermarsi e insistere la discussione per
inventare nuovi concetti e sperimentare nuove pratiche teorico-politiche.
L’attitudine sperimentale sulla quale battiamo muove dal presupposto che sia
necessario tirare una linea rispetto al passato. Non nel senso che del passato
e della tradizione che rivendichiamo nulla ci possa più servire. L’Archivio è a
Luciano Ferrari Bravo che viene intitolato. Ma nel senso che il Ventunesimo secolo
al quale apparteniamo ci domanda di fare un passo oltre i riferimenti
identitari, le logiche di gruppo, la conseguente frammentazione soggettiva.
Provando a riprodurre lo stile con cui Luciano aveva affrontato la sua epoca e
anticipato la nostra.
Tracciare
una linea significa per noi ostinatamente ricominciare. Creare uno spazio dove
sia possibile, iniziando da disponibilità e responsabilità singolari, con la
massima apertura e senza pre-giudizi, ricercare e confrontarci a partire dalla
“realtà effettuale delle cose”. Mettere in comune intelligenze e condividere
strumenti, a beneficio in particolare di chi oggi si affaccia al mondo e vuole
provare a trasformarlo, afferrandolo da un punto di vista di parte.
Per queste
ragioni il sito dell’Archivio LFB ospiterà, dinamicamente cioè in continuo
aggiornamento, i testi di Luciano corredati da brevi introduzioni che li
contestualizzino, attualizzino, problematizzino.
Per queste
ragioni il sito dell’Archivio LFB farà circolare testimonianze di familiari,
amiche e amici, compagne e compagni di Luciano che, progressivamente, aiutino a
ricostruire il suo tempo e a ricomporne un ritratto a piena figura.
Per queste
ragioni il sito dell’Archivio LFB proporrà materiali, segnalazioni utili e
appuntamenti di un lavoro seminariale in divenire. Per cominciare nei prossimi
mesi intendiamo occuparci, in distinti e intrecciati percorsi di studio,
ricerca e dibattito, di populismi; di città e neo municipalismi; di
trasformazioni del modello capitalistico, a partire dai temi della finanza,
delle piattaforme e della logistica.
Affronteremo tali questioni privilegiando uno sguardo di genere, che ci
appare come decisivo snodo di problemi, tutti aperti, quali il rapporto
produzione/riproduzione sociale, forma-movimento, interrogazione su che cosa
sia oggi lo “sciopero”, nelle sue declinazioni sociali e transnazionali.
Padova,
maggio 2017
Nato a
Venezia nel 1940 e cresciuto tra Castello e il Lido, laureato in giurisprudenza
all'Università degli studi di Padova, è stato a partire dai primi anni Sessanta
uno dei protagonisti di quel pensiero politico eretico che ha preso il nome di
«marxismo operaista». Attivo fin da studente nell'organizzazione delle lotte di
fabbrica a Porto Marghera, poi esponente di Potere Operaio fino al suo scioglimento,
fu negli anni Settanta tra i docenti e ricercatori del Collettivo di Scienze
Politiche e tra i fondatori di Radio Sherwood. Arrestato nel quadro
dell'operazione politico-giudiziaria del 7 aprile 1979, dopo cinque anni e
mezzo di carcere speciale e due tra confino e sorveglianza, è stato assolto da
tutte le accuse e reintegrato nel suo posto di lavoro universitario. Docente di
Istituzioni politiche comparate alla Facoltà di Scienze Politiche, nella
seconda metà degli anni Novanta aveva ricominciato a contribuire, con la
consueta competenza, passione e generosità, al dibattito nei movimenti. Luciano
è mancato il 26 aprile del 2000