venerdì 2 maggio 2014

9/ RASSEGNA MENSILE 04

Sommario


di Francesco M. Pezzulli
L'intera storia della tecnologia può essere letta come storia della riduzione del tempo di “lavoro necessario” alla produzione di merci, ossia come storia della crescita del plusvalore…ma quest'idea di produttività ce la ritroviamo anche nel lavoro cognitivo…La reinvenzione della catena tayloristica equivale all'aggiornamento della stessa con le tecniche del grande fratello della comunicazione…


di Federico Tomasello
Questo è il tempo “di interrogare, indagare, elaborare l’esaurimento di un ciclo, discontinuo ma lungo, di movimenti e mobilitazioni nel nostro paese a partire dalla critica di un apparente suo ripiegamento su una dimensione e un orizzonte esclusivamente nazionale”. Ovvero, quello di “rompere definitivamente la centralità dell’orizzonte nazionale come spazio di iniziativa politica, e di assumere il carattere irreversibile, irrevocabile del processo di integrazione europea”.


di Laura Eduati
Lo scrittore (imputato per istigazione alla violenza) il prossimo 10 maggio sarà a Torino per partecipare alla manifestazione per chiedere la libertà di Chiara Zenobi, Mattia Zanotti, Claudio Alberto e Niccolò Blasi, accusati di terrorismo “perché avrebbero danneggiato un macchinario, ma non sono stati còlti in flagranza di reato, bensì con flagranza differita, una delle invenzioni giuridiche di questo strano Paese utilizzata dai magistrati che vogliono rimanere comodi”


di Dimitri Deliolanes
poco meno di due milioni di disoccupati, il 62% dei giovani senza alcuna prospettiva di lavoro, tre milioni senza assistenza medica, 750 mila sotto la soglia di povertà. Ecco la grande “success story” dell’Europa dell’austerità. Saccheggio selvaggio, miseria e perenne dipendenza dai creditori stranieri. Nessuna strategia di sviluppo mentre le condizioni della popolazione non fanno che peggiorare


di Francesco Festa  
Un fattore generalizzante in grado di contenere le divisioni e le forme di gerarchizzazione è quello del reddito d’esistenza, una misura che deve diventare terreno di conflitto della cooperazione dei movimenti europei come contrasto alla disoccupazione di massa, affiancato al sostegno salariale per contrastare le forme di ricatto e la diffusione del lavoro nero


di Gianvito Brindisi
“da quando abbiamo fatto il nostro ingresso nella cosiddetta «crisi», vale a dire dai primi anni Settanta, l’insicurezza sociale è tornata. Questo ritorno è la conseguenza della fragilizzazione dei supporti (delle protezioni e dei diritti) che securizzavano il mondo del lavoro. Ma si tratta di un’insicurezza sociale nuova, a un tempo omologa e differente rispetto all’insicurezza sociale secolare che ha segnato in profondità la condizione popolare” 


di Davide Gangale
Maurizio Lazzarato, filosofo e sociologo indipendente, vive in Francia dal 1982 e in Italia ci viene raramente. Lo scorso 13 aprile era a Milano, a Macao, per partecipare al seminario Fare Pubblici. Nell'intervallo tra il panel della mattina e quello pomeridiano, tra una sigaretta e l'altra, si lascia intervistare per Doppiozero. A partire dal suo ultimo libro,Marcel Duchamp e il rifiuto del lavoro


APPELLO 
firmato da alcuni intellettuali e attivisti europei e non solo per denunciare il clima  di crescente intimidazione e repressione presente in Italia e in Europa. Clamoroso è il caso della lotta in Val di Susa, dove attualmente quattro giovani sono sottoposti a un regime carcerario di isolamento, accusati di “terrorismo”, e 54 persone sotto processo per aver manifestato il loro dissenso alla alta velocità


di Maria Rosaria Marella
“Molti sono i segnali – l’affermazione del discorso sui beni comuni, in primo luogo – dell’esigenza crescente di tornare a discutere in maniera esplicita della funzione sociale della proprietà. Ma riaprire quel dibattito oggi significa anche verificare la tenuta del progetto costituzionale complessivo nel mutato scenario sovranazionale e globale”


di Claudio Conti
“In questi anni, a cosa è servita la concertazione? L’età pensionabile si è alzata, l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori se ne è andato, mentre ci siamo tenuti l’art. 8, quello sulla derogabilità dei contratti. E allora il problema non è chi sta o non sta con Renzi, ma cosa fa la Cgil”


di Paolo B. Vernaglione
“La vita dei due genitori che mi erano capitati in sorte era talmente identificativa nella loro scelta che tutto rientrava nello stesso calderone: l’idea era che tutti, proprio tutti –maschi, femmine, matti, malati, bambini, bambini malati- dovevano avere una possibilità per poter vivere la loro vita”


di Bartolo Mancuso e Carlo Guglielmi
Posizione del Forum diritti lavoro sul divieto di residenza e di allacci alle utenze per le famiglie che vivono negli stabili occupati. Un “segno di classe” estremo a cui mai era giunto nessun governo repubblicano. Una breve ricostruzione dell’evoluzione del concetto giuridico di residenza


di Chiara Saraceno
Social compact/ Gli occhi di Bruxelles sono tutti per il deficit di bilancio. Ma il deficit sociale di molti paesi con i tassi di povertà assoluta che aumentano, la disoccupazione che cresce, le politiche di conciliazione che non vengono neppure più nominate, non produce richiami né ri-pensamenti delle politiche di austerità


di David Harvey
in attesa della pubblicazione in italiano si propone la lettura del prologo del volume di Harvey. Attraverso questa disamina Harvey si propone di svelare nuove prospettive di critica ed organizzazione anticapitalista, ponendosi in una dialettica critica rispetto ad altri approcci attualmente in voga


di Thomas Fazi
Il nuovo patto di stabilità elimina anche quell’esiguo margine di manovra fiscale previsto dal Trattato di Maastricht. Lo stesso margine a cui il Presidente del consiglio sostiene (ingenuamente?) di voler ricorrere. Secondo alcuni studi, i nuovi obiettivi equivarranno per l'Italia a oneri per 50 miliardi di euro l’anno