Toni Casano
verso lo sciopero generale dell’11 ottobre
L’obiettivo dell'assise nazionale è quello di riunire
tutte le forze sociali conflittuali per tentare di fronteggiare le politiche
economiche del governo improntate sulla centralità neoliberista, invertendone
il segno verso un nuovo welfare a sostegno della maggioranza della
società, le cui condizioni di vita sono state aggravate dalla crisi
epidemiologica.
La campagna contro il reddito di cittadinanza, a nostro avviso, mostra qual è lo spirito libidinoso dell’arraffare capitalistico. Dicono lor signori del sistema dell’impresa che vogliono pianificare l’economia post pandemica: “date a noi le risorse destinate alla misura assistenziale che eroga reddito a babbo morto”.
Insomma se i soldi vanno all’impresa sarebbero ben spesi, mentre se a
beneficiarne sono – senza mediazione alcuna – le sempre più estese fasce
sociali deboli, dato il progressivo slittamento al limite della soglia di
povertà (non solo a causa della pandemia), la spesa sarebbe non solo
“improduttiva”, ma addirittura “dannosa” per il mercato di lavoro: vedi le
tantissime persone, giovani e meno giovani, che in questi anni sono
riuscite a sottrarsi al ricatto del lavoro miserabilmente sottopagato, mettendo
in crisi molte aziende che speculavano sul dumping salariale.
Ecco perché sarebbe bene che nella agenda dello sciopero generale entrasse
a pieno titolo la proposta riformatrice di eliminare tutte le condizionalità
poste in capo alla misura del reddito di cittadinanza e, soprattutto, con
l’introduzione di un reddito di base universale, in uno col possibile varo
legislativo del salario minimo.
Articoli correlati:
11 Ottobre – Contro la macelleria sociale il I° « Sciopero generale
Assemblea generale 15 settembre a Napoli in vista dello sciopero
________________________
Comunicato unitario sindacalismo di base
ADL Cobas – CIB Unicobas – Clap – Confederazione Cobas – Cobas sanità università e ricerca – Cobas scuola Sardegna – CUB – Fuorimercato – OR.SA. – SGB- Sial Cobas – SI Cobas – SLAI Cobas sc- USB – USI Cit
Lo sblocco dei licenziamenti varato dal governo Draghi su indicazione dell’UE, con la complicità di Cgil-Cisl-Uil e a dispetto del permanere dell’emergenza pandemica, è parte di un attacco a tutto campo contro le condizioni salariali e di vita di milioni di lavoratrici e lavoratori: da un lato l’ aumento dei ritmi, della precarietà, dei ricatti e dei salari da fame; dall’altro l’inasprimento della repressione contro gli scioperi e contro le lotte sindacali e sociali.
Contro questa macelleria sociale è giunta l’ora di unire le forze: per questo motivo la totalità del sindacalismo di base ha indetto unitariamente uno sciopero generale per il prossimo 11 ottobre.
Facciamo appello a tutte le realtà e i movimenti sociali, ai disoccupati, alle precarie e ai precari, agli studenti, ai movimenti per la difesa dell’ambiente e della salute, per il diritto all’abitare, affinché l’11 ottobre diventi una giornata di lotta generalizzata contro i piani di governo e padroni, e sia il punto di partenza per una nuova stagione di conflitto dentro e fuori i luoghi di lavoro.