lunedì 14 gennaio 2019

«40 ANNI DI NEOLIBERALISMO» -T. J. Coles-

può una società sopravvivere con tale sistema economico?


\ l’ideologia dominante sul piano globale ha elevato l’egoismo a ideale normativo “occupando capillarmente ogni ambito accademico,  istituzionale e culturale” 
\ il pensiero della sinistra novecentesco s’è omologato ed è irrimediabilmente infettato di neoliberismo 
\ qual è il prezzo drammatico di questo dominio?:
crisi economiche, aumento delle diseguaglianze, declino della partecipazione popolare alla vita pubblica, del tenore e addirittura dell’aspettativa di vita, peggioramento delle condizioni sanitarie e aumento della mortalità infantile”



Le conseguenze sociali

Le conseguenze politiche di decenni di neoliberalismo hanno portato alla privazione del diritto di voto, particolarmente durante il periodo dell’espansione (dagli anni ’70 al 2008), come indicato dall’affluenza alle urne, stagnante o in declino, e dall’ascesa della cosiddetta offerta politica estremista all’indomani del collasso (dal 2009 ad oggi). Ma l’ideologia ha radici profonde nella classe dirigente. Così, persino dopo l’inevitabile crollo del 2008, sia la Banca Centrale Europea che la Banca d’Inghilterra hanno continuato col neoliberalismo imponendo l’austerità alle popolazioni d’Europa e del Regno Unito, rispettivamente.

In questo contesto, le istituzioni finanziare transnazionali e predatorie stanno guadagnando dal caos. Il crollo del gigante delle costruzioni Carillon ne è un esempio calzante. Alla società è stato permesso di fallire e del suo declino hanno approfittato diversi hedge fund, inclusi alcuni con sede negli Stati Uniti.

Le conseguenze del neoliberalismo per la società sono ancora più tragiche. La classe media americana è in declino dagli anni ’70, poiché gli individui diventano o molto ricchi o molto poveri. Uno studio della Harvard Business Review ha notato che all’inizio degli anni ’80, fino al 49% degli americani pensava che la qualità dei loro prodotti e dei loro servizi fosse diminuita negli ultimi anni. I suicidi maschili e femminili hanno continuato a crescere dalla metà degli anni ’90. E uno studio recente suggerisce che l’aspettativa di vita sia scesa nei paesi ad alto reddito.

Nel Regno Unito, l’austerità voluta dai Tory ha creato più di centomila cadaveri in un periodo di 10 anni, secondo il BMJ [British Medical Journal, è considerata uno delle quattro riviste mediche generaliste più autorevoli al mondo, ndt]. Le popolazioni nei paesi più deboli hanno sofferto anche di più. Tra il 1990 e il 2005, i paesi sub-sahariani i cui governi hanno accettato i prestiti per gli aggiustamenti strutturali delle istituzioni neoliberali FMI e African Development Bank hanno sperimentato un incremento di 231 e 360 unità nella mortalità materna, rispettivamente. I paesi dell’America Latina che hanno provato soltanto una crescita del 1% della disoccupazione tra il 1981 e il 2010, hanno sperimentato “un deterioramento significativo delle condizioni sanitarie”, secondo un altro rapporto del BMJ, incluso un aumento di 1,14 bambini morti ogni 1000 nascite. Tutto questo si traduce in milioni di morti.

Come ho documentato altrove, le società più vulnerabili, vale a dire le comunità indigene impegnate a mantenere i propri modi di vita tradizionali, si stanno letteralmente estinguendo, mentre la “civiltà” le invade.

Conclusioni

Se questo modello che dura da decenni continua ad essere imposto al mondo, specialmente nelle nazioni con grandi popolazioni come l’India e la Cina, che stanno sempre più adottando politiche neoliberali, la politica disgregante e le infrastrutture fatiscenti sembreranno un piccolo mal di testa, in particolar modo sullo sfondo di cambiamenti climatici e risorse in diminuzione. Se lo spostamento culturale a sfavore del neoliberalismo a cui stiamo assistendo oggi, che si esprime in tutto, dai movimenti sociali progressisti agli sciope ri dei lavoratori, può sostenersi ed espandersi, potremmo semplicemente salvarci e piantare semi per un futuro più equo.


da T. J. Coles  “Why a Neoliberal Society Can [lettura integrale tradotta su Voci dall’Estero]