\DIRITTO e SALUTE di Giuseppe Botta



Con il nostro patrocinio legale, MEDICINA DEMOCRATICA–Movimento di lotta per la salute è intervenuta e si è costituita parte civile nel delicato ed impegnativo processo penale, a carico dei responsabili della S.p.A. Fincantieri di Palermo, instaurato davanti al Tribunale di Palermo, per avere omesso colposamente di adottare nello stabilimento palermitano le più elementari misure di prevenzione e di sicurezza, previste dall’art. 21 DPR 303/56, dagli artt. 140 lett. f) e 157 DPR 1124/65 e dal D. L.vo 277/92, per evitare l’inalazione di polveri e fibre di amianto durante l’attività lavorativa, così cagionando o comunque concorrendo con la loro condotta a cagionare il decesso, per carcinoma polmonare, di molti dipendenti e provocando a molti altri dipendenti lesioni personali gravissime consistenti nelle patologie di asbestosi polmonare e mesotelioma pleurico, considerate malattie insanabili.

Come abbiamo precisato in sede processuale MD opera concretamente e fattivamente, già dal 1970, per una piena tutela e affermazione del diritto -costituzionalmente garantito come inviolabile della personalità dell'uomo in ogni sua manifestazione (artt. 2 e 32 cost.)- dei lavoratori alla perfetta integrità psico-fisica e morale, soprattutto nell'ambiente di lavoro. Abbiamo sostenuto che l’Associazione si è costantemente impegnata, operando concretamente su tutto il territorio nazionale (informando, ricercando, dibattendo, studiando, denunciando pericoli, e anche costituendosi parte civile in molti processi contro soggetti imputati di aver provocato danni a lavoratori per violazione delle norme sulla sicurezza - vedi, tra gli altri, processo c.d. “Petrolchimico” di Porto Marghera), per affermare metodologie di sicurezza e di prevenzione da rischi derivanti soprattutto dalla manipolazione dell'amianto e di altre sostanze pacificamente riconosciute come cancerogene.

Tale operato ha fatto si che MD divenisse, proprio in relazione ai suoi espliciti e precisi scopi statutari, alla sua notevole diffusione e, non ultimo, all'indiscusso significativo livello di rappresentatività e di meritazione acquisito in ambito nazionale, un vero centro di condensamento dell'interesse dei lavoratori alla sicurezza ed alla prevenzione sul lavoro, fino al punto di creare una piena coincidenza tra il proprio interesse e il diritto soggettivo alla tutela della salute; assunto dalla società quale presupposto, condizione e fine della propria esistenza e della propria attività.

In tale contesto è evidente come la condotta contestata agli imputati, nel provocare le devastanti lesioni alla salute dei lavoratori e conseguentemente un danno diretto agli stessi, per avere omesso di adottare le più elementari  misure di sicurezza e di prevenzione dai rischi derivanti dall'amianto, abbia automaticamente determinato una lesione dell'interesse-diritto statutario della società MEDICINA DEMOCRATICA – Movimento di lotta per la salute, peraltro costituente presupposto essenziale della propria esistenza e fine esclusivo della propria attività.

Infatti, l'aggressione al bene giuridico, avvenuta con l'illecito penale, rappresenta una frustrazione della ragion d'essere dell'ente medesimo ed integra, a tutti gli effetti, una lesione dell'identità della stessa associazione. Ed ancora, i comportamenti tenuti dagli imputati, che hanno causato devastanti conseguenze letali per i lavoratori, hanno provocato significativi, rilevanti e diffusi danni alla Associazione, determinati anche dalle particolari e maggiori risorse, accademiche, organizzative, scientifiche, professionali ed umane, impegnate a causa dei disastrosi eventi.

Il Giudice ha condiviso le ragioni da noi esposte e dopo una lunga e dibattuta fase dibattimentale, ha condannato gli imputati penalmente ed al risarcimento del danno provocato all’associazione Medicina Democratica.

(*) avvocato del Foro di Palermo