venerdì 22 febbraio 2019

martedì 19 febbraio 2019

INTERVISTA A PHILIPPE VAN PARIJS -Giovanni Modica Scala-

se il welfare tradizionale organizza 
l’ emarginazione

il workfare organizza lo sfruttamento 

 Il workfare modello-Di Maio

uno dei più importanti teorici del reddito di base ci spiega come il cosiddetto “reddito di cittadinanza” approvato da Lega e M5S aumenti il potere dell’impresa: “ Un sussidio che decade se si rifiuta (ripetutamente) o se si lascia volontariamente un lavoro rafforza il potere contrattuale del datore di lavoro a scapito di quello del lavoratore"

lunedì 18 febbraio 2019

‘TERZA ONDATA’ FEMMINISTA ED ETERO-PATRIARCATO –una nota di Deborah Ardilli


Perché la privatizzazione dello stato sociale si traduce 
in un aggravio di lavoro sulle spalle delle donne? 

Perché sono in stragrande maggioranza femminili, o femminilizzati, i corpi di servizio – incluso quello sessuale – che affluiscono verso e società occidentali da paesi messi in ginocchio 
dal debito e dai programmi di riaggiustamento strutturale? 
È sufficiente riferirsi alla dinamica capitalistica come fattore «in ultima istanza» determinante, per capire come mai alcune fasce di popolazione stentano più di altre ad accedere ai circuiti dell’economia formale?

venerdì 15 febbraio 2019

ANNA BRUNO - LA SCORCIATORIA DEI SITI CULTURALI: «CONVERTIRSI IN AZIENDA PER “FARE CASSA”»

eventificio, mostrificio e “staccanti biglietto”



\ i musei si stanno trasformando in “poli museali” dove si pensa a “fare cassa” e dove l’evento e la promozione propagandistica diventano calamite per l’affluenza di visitatori. Ma oggi questo tipo di organizzazione aziendale riesce ad offrire un’esperienza educativa? Il mondo dell’educazione, in particolare, deve potersi liberare della sua rigida veste “didattica” e avere il coraggio di rifarsi al senso etimologico del termine “educazione”, “tirare fuori”, per poter essere in grado di riportare l’uomo, la persona, al centro
\ il mondo dell’educazione si propone di sfoderare la propria capacità di elaborare strumenti di trasformazione, creando spazi liberi di discussione e scambio, da poter mettere poi a servizio della comunità per il Bene comune
\ bisogna tener presente che la maieutica non è una modalità accademica di insegnamento, così come fare educazione non è didattica. Se torniamo all’etimologia, tra le parole “educazione” e “maieutica” non v’è molta differenza. Entrambe “tirano fuori” “aiutano a partorire” ciò che è dentro. Entrambe presuppongono che il maieuta si faccia “levatrice” aiutando il discente a tirare fuori ciò che è dentro di sé, a visualizzare i propri talenti

martedì 12 febbraio 2019

CRISI DEL COSTITUZIONALISMO E L’INEDITO TERRENO «COSTITUENTE» -scheda\Giso Amendola-


Costituzioni precarie

la carta fondamentale  è già cambiata da tempo, sia formalmente, si pensi al pareggio del bilancio, sia materialmente, per adeguarla alle necessità del capitale finanziario


In questa lettura del tempo presente nella duplice prospettiva evocata, quella che ha fatto parlare di tempi inquietanti ma anche interessanti, si colloca la battaglia del «No oltre il No», ovvero la sfida che vuole avviare nuovi processi volti a reimmaginare «una forma costituzionale all’altezza delle nuove forme della produzione e della vita»

RIVOLTARE IL CAPITALE UMANO -Francesco Maria Pezzulli-

                                                  «IL CAPITALE DISUMANO È UN LIBRO DI CRITICA DELLA SOCIOLOGIA E DELLE SCIENZE SOCIALI»

    «qui si tratta di vivere non di arrivare primo e al diavolo il destino»

Il destino è quello che il capitale umano sta costruendo per voi, anzi per tutti noi, nella long life learning e che è il caso – come ci indica il prefisso "dis" nel titolo del libro di Roberto Ciccarelli– di mandare al diavolo, ossia di rifiutare e rivoltare

domenica 10 febbraio 2019

FRONTE CONTRO IL PRINCIPIO DEL REDDITO ASSISTENZIALE –nota redazionale MdP-

 furbetti del divano

«IN VISTA NUOVI SOLLAZZI PER I POVERI»


L’Osservatorio sulle politiche sociali, culturali ed ambientali di “Mediterraneo di Pace” ha messo a fuoco il tema del Reddito di cittadinanza, cercando di fare un minimo di chiarezza su quello che potrà essere l’impatto della misura finanziaria varata dal governo gialloverde, per fronteggiare la povertà e la crescente marginalità in cui tendono a scivolare diversi strati della società, così come registrano i “sismografi statistici” degli istituti di ricerca più accreditati, più o meno liberi da condizionamenti politici o “doveri” istituzionali [accì]

martedì 5 febbraio 2019

GIANNI MINÀ: “NESSUNO VUOL DISPIACERE AL PAESE DELLA LIBERTÀ” - Fabrizio Verde-

Venezuela alcune  domande scabrose 

Intervista a Gianni 

"Il vero obiettivo è quello di impadronirsi del petrolio venezuelano" 

domenica 3 febbraio 2019

TONI NEGRI SUI GILETS JAUNES

-Amélie Poinssot-
“Siamo sull’orlo di una trasformazione globale”

LA NUOVA FORMA DI LOTTA  SI FONDA SULLA FRATERNITÀ

Per il filosofo italiano Antonio Negri, i gilets jaunes si iscrivono in una tendenza che osserviamo, in Europa e nel mondo, a partire dal 2011, da Occupy Wall Street alla rivoluzione tunisina. «Siamo sull’orlo di una trasformazione mondiale», spiega il teorico della «moltitudine». I gilets jaunes devono restare un contro-potere e, soprattutto, non trasformarsi in partito politico, afferma Antonio Negri. Il filosofo italiano, che vive à Parigi dal 1983, osserva da molto tempo i movimenti sociali nel mondo. In Assemblea, la sua ultima opera scritta nel 2018 con Michael Hardt, ha fornito una cornice filosofica alle occupazioni delle piazze pubbliche emerse in questi ultimi dieci anni. In Impero, pubblicato con lo stesso autore nel 2000, Negri ha inventato il concetto di “moltitudine”, che assume oggi una particolare pregnanza con il movimento dei gilets jaunes. Il movimento che si è sviluppato in Francia da novembre si caratterizza, a suo avviso, per una nuova forma di lotta che si fonda sulla fraternità

venerdì 1 febbraio 2019

ATTUALITÀ DI SALINAS, QUALE MUSEO? -Rosalba Carriera-

EVENTI DI ‘ARTI VARIE’ O BENE COMUNE DELLA CIVILTÀ?

Sull’onda lunga del pensiero mainstream anche il povero grande archeologo siciliano viene passato nel tritacarne del “tutto fra brodo” (versione casereccia della cultura liquida descritta dalla memoria critica baumiana), per ammantare di nobiltà il principio della c.d. “valorizzazione”, derivato dalla logica mercatista del neoliberismo imperante, assurto a fondamento giuridico nella pretesa di surrogare il principio fondamentale della tutela pubblicistica del patrimonio culturale, così come codificato nell’art 9 della Carta costituzionale, e per fortuna ancora indisponibile, sperando anche nel successo dell’iniziativa popolare per la conversione in legge del disegno-Rodotà al fine di restituire i beni comuni culturali al diritto di conservazione e libero godimento della società. Antonino Salinas coglieva già nel segno quando immaginava le raccolte museali come bene comune culturale di  “proprietà della civiltà” al disopra della privatizzazione